Elio Fabri wrote:
> Non sono convinto.
Nemmeno io da te :-) Ci sono alcuni punti che mi lasciano
abbastanza perplesso:
> Nota che (a differenza di quanto si trova anche su molti libri)
> l'asserzione che il moto puo' essere solo relativo non e' meno
> metafisica dell'asserzione che esiste uno spazio assoluto.
Non mi sembra che le due affermazioni possano essere poste sullo
stesso piano. Il moto relativo e' *sempre* empiricamente
verificabile: se mi avvicino alla porta posso prendere un metro e
misurare con precisione di quanto mi sono avvicinato. Non ho
invece, ne' posso avere, alcuna idea di quanto mi sia mosso
rispetto allo spazio assoluto.
> Cessa di esserlo (penso ora alla RR) quando si costruisce una toeria
> che parte da quell'assunzione, fa previsioni osservabili, e risulta in
> accordo coi fatti.
Non capisco la necessita' di ricorrere alla relativita'
ristretta: dopotutto si basa su di un principio di relativita'
identico a quello classico. Se lasci da parte l'elettrodinamica -
irrilevante nel caso del secchio ruotante - non vedo differenze
per cio' che concerne il problema del moto relativo vs. assoluto.
> Allora chi sostiene la prima tesi dovrebbe esibire una teoria: non
> basta dire che "in linea di principio e' possibile".
E non dovrebbe esibire una teoria anche il proponente dello
spazio assoluto? Dire "l'acqua nel secchio si innalza per effetto
della rotazione rispetto allo spazio assoluto" mi pare del tutto
simile al dire, sic et simpliciter, "l'acqua nel secchio si
innalza per effetto della rotazione rispetto alle stelle fisse".
--
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Sat Dec 20 2003 - 12:18:20 CET