Re: lavoro di estrazione

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Fri, 12 Dec 2003 19:53:40 +0100

giulian018 ha scritto:
> Ho una grossa confusione sul lavoro di estrazione.
> Dunque, dovrebbe essere l'energia necessaria per strappare l'elettrone
> (pi� esterno?) da un atomo.
Non proprio. Di solito chiama "lavoro di estrazione" quello necessario
per staccare un elettrone da un metallo.
Non e' la stessa cosa, perche' nei metalli gli elettroni (almeno una
parte) non sono legati a singoli atomi.
Quello che dici si chiama se mai "energia di ionizzazione".
S'intende la minima necessaria, quindi, se vuoi, per un elettrone piu'
esterno.

> Questa energia eguaglia quella cinetica + potenziale dell'elettrone? O
> solo quella potenziale?
Vedi dopo.

> Altra domanda da ignorante. Quando si dice che l'elettrone nell'
> atomo ha una certa energia, ci si riferisce alla energia totale
> (cinetica + potenziale)?
Energia totale. Ma bisogna stare attenti ai segni.

E' una convenzione universale che l'energia potenziale si prende nulla
all'infinito: quindi per una forza attrattiva a distanza finita l'en.
potenziale e' negativa.
L'energia cinetica e' sempre positiva, ma la loro somma per un
eletrone legato e' ancora negativa: infatti per staccare l'elettrone,
ossia per portarlo fermo a distanza infinita, occorre un lavoro, ossia
cedere all'atomo un po' di energia.

Riassumendo: l'energia totale dell'elettrone legato in un atomo e' negativa.
L'energia di ionizzazione e' il suo valore assoluto.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Dec 12 2003 - 19:53:40 CET

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