Elio Fabri ha scritto:
> > ...
> > Nei testi di Selleri, che studia accuratametne l'apparecchaitura in
> > questione, non si fa cenno a quanto tu dici, ed � l� che infatti ho
> > trovato che non � possibile sapere su quale dei due specchi il fotone
> > dsi riflette.
> Quest'ultima frase non l'ho capita. In particolare non capisco
> "infatti".
L'"infatti" era per argomentare la mia preecedente affermazione "non pare
possibile" (con i fotoni). Per il resto intendevo dire che Selleri non
parla mai dell'esperimento, mentaale o meno che sia, del rinculo dello
specchio.
> > Mi chiedo se tu hai preso un esperiemtno mentale per un esperimetno
> > realmente fatto.
> Decisamente ce la metti tutta per farmi incazzare...
> 1) Quando mai ho parlato di "esperimento fatto"?
> 2) Come ti viene in mente che io non sia capace di distinguere tra un
> esperimento ideale e uno fatto in laboratorio?
Non ne dubito: io e Pioggia per� stavamo parlando di esperimenti fatti o
fattibili.
> Il punto e' che sei tu a non capire la funzione in fisica degli
> esperimenti ideali in generale, e di questo in particolare.
> Un esperimento ideale serve soltanto a dimostrare che se si accettano
> certi principi ne seguono certe conseguenze: nient'altro.
Vedi dopo.
> Nel nostro caso, che se si ammette che anche per gli specchi valgano le
> relazioni d'indet., allora e' impossibile mettere su l'esperimento
> (indipendentemente dallo stato contingente delle capacita' tecniche)
> in modo che esso possa soddisfare due condizioni:
> a) dirci dove e' passato il fotone
> b) mantenere le frange d'interferenza.
Bohr obietta ad Einstein che quando il bordo della fenditura rincula
spariscono le frange.
E' una sua deduzione dal Principio di indet. mi pare, come tu dici.
Ma vediamo meglio.
L'osservaizone (mentale) del rinculo (ovvero la modifica
dell'apparecchiaatura ai fini dell'osservabilit� della traiettoira scelta
dal fotone) �, come si dice, "invasiva"?
Tu dici di no (avevi scritto: "Non si distrugge nulla, per� le frange non
si osservano pi�").
Certo, il fotone non viene distrutto, come accade ponendo un rivelatore
lungo uno dei percorsi, ma cosa vuol dire precisamente "ddistruggere"
(l'avevo messo tra virgolette nel mio post incriminaato) e "invasivo"? Per
me "invasivo" vuol dire, qui, che il fatto di "sospendere" lo specchio ad
una molla modifica lo stato del fotone dopo la sua riflessione, vale a
dire che "distrugge" (almeno in parte) l'informazione che esso porta.
Intendo che se il fotone � una matrice di numeri, essa viene cambiaata (la
matrice originaria "distrutta" e sostituita da un'altra) in seguito
all'interazione con il nuovo apparecchio.
Verosimilmente il fotone cede una parte della sua energia allo spechietto,
e riparte con una lunghezza d'onda associata che � aumentata per effetto
doppler.
Si alterano cos� le condizioni per l'interferenza, essendo diverse le
frequenze dei fotoni a seconda del percorso che scelgono.
Ho detto "si alterano le condizioni...", non che l'interferenza sparisce,
perch� la quantit� di rinculo, e conseguentemente l'allungamento doppler,
sono regolabili a volont�: possiamo fare in modo, adottando molle sempre
meno rigide, di far scomparire gradualmente l'interferenza.
Come vedi sto traendo le conseguenze fisiche da premesse di ordine fisico,
e questo �, mi pare, il banco di prova per la verifica della correttezza
delle conseguenze che derivano dall'adozione del principio (di indet,) e
quindi del principio stesso, che tu e Bohr ponete per affermare che le
frange "devono" scomparire.
Per la vostra via le frange ci sono (se non c'� rinculo), o noon ci sono
(se c'� rinculo), ma io non ho visto nel dibattito classico la
considerazione della gradualit� cui ho accennaato. Che significato ha per
Heisemberg la possibilit� di far sparire gradualmente le frange?
Inoltre, ripeto e sottolineo, una lettura non banale del P.di I. richiede
che il dispositivo di osservaizone del percorso seguito non sia invasivo
(mi � stato per esempio detto che non lo � quello descritto otto anni fa
in un Convegno a Trieste - di cui aspetto le referenze - per gli
elettroni alla doppia fenditura in camera a nebbia), e mi pare che
l'eseprimento mentale del rinculo che tu proponi invece lo sia.
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
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Received on Mon Nov 24 2003 - 10:24:08 CET