Il giorno lunedì 28 settembre 2020 alle 00:20:04 UTC+2 Paolo Russo ha scritto:
...
> Credo che l'intento degli autori di quel libro fosse di
> illustrare che, dopo tanti anni dalla nascita della RG, si e`
> finalmente capito che l'approccio geometrico non e` realmente
> diverso da una teoria di campo, un po' come e` successo nella
> MQ quando approcci apparentemente diversissimi sono stati
> dimostrati equivalenti (sulle possibili differenze nelle
> previsioni tra RG e teoria di campo, non ne so abbastanza da
> poter chiarire i dubbi sia tuoi che miei).
> Certo, non e` cosi' che la RG e` nata, ma e` possibile che
> sia cosi' che alla fine diventera`.
> Si dice che MQ ed RG facciano a pugni tra loro. Mi pare
> immensamente piu' facile ricondurre la RG alla MQ che non il
> contrario. Nello spazio degli stati di un sistema quantistico
> c'e` troppa informazione per poterla rappresentare in modi
> radicalmente diversi: per me la MQ e` qui per rimanere, ce la
> terremo per tutti i secoli a venire.
Non sono d'accordo. Per me è proprio il concetto di "campo" che è da rivedere (come del resto già stanno facendo alcuni), visto che si basa su uno spaziotempo piatto e non curvo; di conseguenza sono proprio le QFT che andrebbero rivedute in tal senso. Ma è solo idea mia.
Pensa all'effetto Unruh:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Effetto_Unruh
il numero di particelle non è invariante per cambiamento di riferimento, da inerziale a non inerziale. Come può essere più fondamentale il concetto di campo e la sua quantizzazione con la MQ? C'è qualcosa che non va, no?
Poi non capisco bene cosa significhi "quantizzare la RG": forse che la MQ ha "quantizzato" la RR? O forse è avvenuto il contrario?
Ciao.
--
Wakinian Tanka
Received on Mon Sep 28 2020 - 19:55:30 CEST