Nell'articolo <1964.452T504T13854337paolrus_at_libero.it>
Paolo Russo ha scritto:
> Come correttamente scrivi, una tale MQ senza interferenze e`
> del tutto equivalente a una MC, quindi non mi e` chiaro dove
> vuoi arrivare.
Voglio semplicemente tornare a considerare il fatto che tutta la *fisica*
non fa altro che correlare fra loro due o pi� *eventi*, cose che *accadono*,
grandezze che si possono *misurare*, eccetera.
Dalla fisica ricaviamo sempre qualcosa del genere:
*Se* accade questo... *allora* accade anche quest'altro...
Potrei anche prendere in considerazione, come ho fatto altrove, il caso in
cui questa implicazione sia probabilistica:
*Se* accade questo... *allora* c'� una certa "probabilit�" che accada
quest'altro...
Ma visto che ci siamo, proprio per evitare ogni malinteso sul fatto che si
sia qualcosa di pi� che gli eventi e che esistano cose come le "probabilit�
intrinseche" o le "teorie intrinsecamente probabilistiche", dir� anche che
alla fin fine il secondo caso � riconducibile al primo.
Infatti se noi mandiamo un elettrone alla volta contro quelle fenditure, noi
vediamo arrivare un elettrone alla volta. Non avviene, come alcuni hanno
ipotizzato in quell'altro thread, che il singolo elettrone possa disegnare
una qualche "figura di interferenza". Ogni elettrone lascia la sua immagine,
e se ne osservassimo uno solo o pochi diremmo semplicemente che non abbiamo
trovato nessuna correlazione fra gli eventi osservati.
Poi ne osserviamo molti, migliaia, e vediamo che un po' alla volta si forma
una "figura", e che se ripetiamo l'esperimento nelle stesse condizioni si
forma sempre la stessa figura. Allora diciamo che la frequenza relativa con
cui si distribuiscono gli elettroni in una certa area del rivelatore tende
ad un limite asintotico.
In questo caso l'*evento* � la formazione di quella figura, il fatto che
esista questo limite asintotico. Poi noi, *a posteriori*, associamo questo
comportamento asintotico "collettivo" (ottenuto su delle "prove ripetute")
ai singoli elettroni, e diciamo che ognuno di essi ha una certa
"probabilit�" di finire in una certa superficie del rivelatore.
Ma ci� che � realmente *accaduto*, l'evento, � che si � formata una figura
di interferenza.
Ancora eventi, e implicazioni fra eventi:
*Se* si attiva una sorgente di elettroni e si fanno passare attraverso due
fenditure *allora* la loro distribuzione forma una certa figura che �
asintoticamente convergente.
Lo schema � sempre lo stesso:
*****
*Se* accade questo *allora* accade anche quello.
*****
Ora, se questo � lo schema generale di ogni scienza naturale, � da esso che
dobbiamo sempre partire, ed � ad esso che dobbiamo ritornare quando "ci
perdiamo".
Come sai nella formulazione del "path integral" non si nomina mai una cosa
come il "collasso": non serve, non ha senso.
Perch�? Perch� in quella formulazione si fa quello che deve fare la fisica:
correlare fra loro degli eventi: se un elettrone � stato emesso qui c'� una
certa probabilit� di trovarlo l� (adesso ho reintrodotto la probabilit�, ma
spero che nel frattempo ci siamo capiti e non saltino fuori delle propriet�
"intrinseche", ch� qua facciamo fisica non meta-fisica).
Nella meccanica classica, a partire dagli eventi, si "sale
veritiginosamente", fino ad introdurre il concetto di "stato", di
"propriet�", eccetera. Ve bene, fino a quando possiamo dire che un oggetto
*ha* una posizione, *ha* una massa eccetera facciamo bene. In questo modo
oltre a fare della fisica costruiamo anche dei "modelli" della "realt�", e
fino a quando non si rivelano contraddittori ce li possiamo tenere, cos�
come per molto tempo ci siamo tenuti l'etere e il calorico. Per� quando
arrivano Michelson e Morley bisogna "scendere dal pero" e tornare agli
*eventi*.
Nel mio "giochino" con la MC mostravo che anche con una cosa tranquilla come
la MC, se ad un certo punto si fa la follia di voler chiamare "stato" ci�
che "stato" non � e non pu� essere (ovvero quello strano "evento virtuale"
introdotto per dare un nome a certo formalismo algebrico) salta fuori il
"collasso degli stati".
Tu contesti pure che con la "decoerenza" si possa ottenere la "MQ
diagonale", che -su questo siamo d'accordo- sarebbe identica alla "MC
statistica".
E va bene, rinuncio (per ora) anche a questa opzione, perch� parlare della
decoerenza sarebbe troppo lungo.
Ma resta sempre questo fatto: io partendo dalla MC sono arrivato al
"collasso degli stati": il dado classico appoggia su "tutte le facce", il
gatto classico � "vivo e morto" eccetera.
Dov'� l'errore o la fregatura? E' che ad un certo punto io ho cominciato a
chiamare "stato fisico" quella che era solo una collezione di eventi e,
peggio ancora, una "combinazione lineare di eventi".
Ora, la posso fare quella cosa o no?
Se la posso fare allora la faccio e mi tengo il mio "collasso classico".
Se non la posso fare allora vuol dire che in MC non si pu� passare dagli
eventi agli "stati" (perch� lo "stato" deve poter esprimere delle
*propriet�*, qualcosa di cui si pu� dire che il corpo *ha* quella cosa, come
la posizione, la velocit�, la massa, eccetera).
Ma se non lo posso fare nella MC (cio� chiamare arbitrariamente "stato" una
collezione di dati), *a maggior ragione* non lo si pu� fare nella MQ, dove
di quello che potrebbe essere uno "stato quantico" non abbiamo la minima
idea, e sappiamo solo che non pu� essere definito nel modo classico.
Quindi non c'� nessun "collasso", per il semplice fatto che non c'� nessuno
"stato" da far collassare.
Ci sono solo correlazioni fra eventi, e per il momento dobbiamo stare buoni
l�, senza voler imporre ai fenomeni dei modelli arbitrari che poi ci gettano
in ridicoli paradossi.
D'altra parte il fatto che nel "path integral" non ci sia il "collasso"
dovrebbe farci capire che basta cambiare punto di vista, prospettiva
teorica, per veder svanire ogni "collasso", e quindi il "collasso" � solo un
"errore di prospettiva".
In modo analogo -dicevo- quando in MC si passa dalla formulazione
"variazionale" (che *appare* "globale") a quella "differenziale" (che *�*
"locale") noi diciamo che la "non localit�" del principio di minima azione
era solo "apprente".
Ciao,
Davide
Received on Mon Nov 24 2003 - 01:47:53 CET
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