Re: diffrazione da elettroni

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Tue, 11 Nov 2003 11:48:02 +0100

Davide Pioggia ha scritto:
(cut)
> Se tu prendi tutti i "puntini" dei quali sai in che foro sono passati, e li
> tieni distinti dai "puntini" dei quali non sei riuscito a scoprire in che
> foro sono passati (perch� non hanno interagito con nessuna delle particelle
> che gli avevi "sparato" contro), ecco, se tu tieni distinti questi due
> insiemi di puntini allora il primo insieme di puntini disegner� una figura
> che � la sovrapposizione di due "campane", mentre il secondo insieme
> disegner� una figura con le classiche "frange di interferenza".

> E' ovvio poi che se riesci a "beccare" quasi tutti gli elettroni (perch�
> spari molti fotoni) allora quei pochi dei quali non avrai saputo dire in che
> foro sono passati non saranno sufficienti a "disegnare" distintamente una
> "coppia di campane", e non faranno altro che "sporcare le frange".
Forse mi sbaglio io, ma mi pare che ci sia una svista:
Volevi forse dire: "...non saranno sufficienti a "disegnare" distintamente
le frange, e non faranno altro che "sporcare le campane"?:-)


> > 2) Gli elettroni che interagiscono coi fotoni arrivano quindi comunque
> > allo schermo?

> E perch� no?

> Un elettrone che interagisce con un fotone non fa altro che "assorbire" il
> fotone, dopodich� prima o poi lo ri-emette (a volte anche prima di averlo
> assorbito, ma lasciamo perdere), ma l'elettrone non si annichila.

> Da questo punto di vista l'interazione fra "fermioni" e "bosoni" ha delle
> propriet� analoghe a quelle osservabili a livello macroscopico: una pallina
> da tennis illuminata dai riflettori non scompare per il fatto di essere
> stata illuminata.

> > 3) Come si accorge, lo sperimentatore, dell'interazione? Ovvero, cosa
> > succede quando un elettrone interagisce con un fotone in modo da dare
> > un segnale macroscopico (suppongo) visibile, tanto che si possa dire
> > da quale fenditura � passato?

> Come ti dicevo, non ho mai visto fare questo esperimento n� ho delle doti
> sperimentali.

> Tuttavia direi che mi serve una sorgente estesa di fotoni (= una
> "lampadina") da porre dietro ognuno dei due fori ed anche un
> fotomoltiplicatore, che possa rivelare la presenza di fotoni "diffusi"
> dall'elettrone.

> Inmmagino per� che in pratica le cose siano assai pi� complicate, sicch�
> continuo a sperare che qualcuno dei lettori sappia come si fa "per davvero"
> ed abbia voglia di raccontarcelo.
Anch'io vorrei sapere con precisione cosa avviene. Se infatti l'elettrone
interagisce con un solo fotone (viene "illuminato" da un solo fotone)
nasce il problema della "visibilit�" di quell'unico fotone, vista il basso
rendimento dei fotorilevatori che abbiamo oggi a disposizione (20% circa).
In queste condizioni per quanto intensa sia la lampada, potendo nella
migliore delle ipotesi far s� che ogni elettrone venga "illuminato" (cio�,
nella nostra ipotesi, che interagisca con un fotone), potremmo osservare
solo una parte molto piccola degli eventi (in ragione, appunto,
dell'efficienza del fotomoltiplicatore). Che cosa succede allora sullo
schermo? se ne dovrebbe dedurre che comunque il segnale delle due campane
soccombe di gran lunga, anche nella migliore delle ipotesi, a quello delle
frange?
In altre parole, ne nasce un ainteressante domanda: quel che conta, ai
fini della nitidezza delle une o delle altre, � il numero reale di
interazioni coi fotoni o quante di queste interazioni noi osserviamo?
Ma tutto pu� cadere se l'interazione di ciascun elettrone avviene con
molti fotoni (l'elettrone singolo viene "illuminato" da molti fotoni, come
tu sembri dire sopra (".... rivelare la presenza di *fotoni* diffusi
dall'*elettrone*".)
C'� poi un'aaaltra questione che mi lascia perplesso.
La pallina da tennis non viene deviata dalla luce che la colpisce, ma un
elettrone s�: � sufficiente un solo fotone (vedi effetto fotoelettrico ed
effetto Compton). Certo, il fotone non sparisce, n� viene assorbito Il
problema che avevo posto � un altro: Come fa l'elettrone ad essere
osservato attraverso la luce che diffonde, da cui viene "colpito" senza
cambiare la sua traiettoria? Non � che le righe si distruggono
semplicemente perch� viene deviato dal percorso "programmato" dalla
misteriosa informazione autointerferenziale che possiede?
Ciao
Luciano Buggio
http:/wwwscuoladifisica.it

> Ciao, alla prossima,
> Davide


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Received on Tue Nov 11 2003 - 11:48:02 CET

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