Elio Fabri ha scritto:
> luciano buggio ha scritto:
> > Questi sono i ragionamenti che preferisco:-). Ci avevo pensato
> > anch'io. Far fare allo schermo stesso la parte del rilevatore della
> > fessura attraverso cui la particella � passata, semplicemente
> > collocaandolo alla distanza dalle fenditure, dietro di esse, a cui di
> > solito si piazza il rilevatore per sapere da che parte la particella �
> > passata, distruggendo cos� l'interferenza.
> RIVELATORE!!!
> > Devi visualizzare due diedri (se le fessure sono due tratti rettilinei
> > paralleli collocati ad una certa sistanza tra loro, che sono i due
> > ventagli della diffrazione da ciascuna delle fenditure.
> > ...
> > Dalla distanza critica in poi vedrai le righe formarsi nella regione
> > della sovrapposizione delle due campaane (delle sezioni parallele allo
> > schermo dei due diedri), regione che si allarga, fino a coprire la
> > somma della due Campaane, con l'allontanamento dello schermo dalle
> > fenditure.
> Cominciamo col dire che non c'e' una solgia netta, ma una transizione
> graduale.
Lo so: ma qui apposta ho schematizzato con due diedri, tagliando le due
code asindotiche della campana gaussiana.
Solo con lo schermo a contatto con le due fenditure abbiamo la certezza
del passaggio per l'una o per l'altra. In teoria al minimo scostamento,
anche di un millesimo di micron, il puntolino che si forma da una parte ha
una qualche, seppur traascurabile, probabilit� di essere stato addebitato
ad una particella che � passata dall'altra, � che � stata difratta per
quasi 90�
Ma se ha senso parlare della possibilit� di rilevare (rivelare) "con
certezza", non trovi che su questo si possa passare sopra?
E' la prima volta che sento mettere in discussione questa certezza, e
tieni presente che si � sempre dichiarata con il rivelarore posto ad una
qualche distanza dietro le fenditure, non a contatto.
> > Fino alla distranza critica potrai dire da quel delle due fenditure
> > sono via via passate le particelle, ma da quel momento in poi non
> > saprai a quale delle due fessure attribuire i puntolini che si saranno
> > formati nella regione che si va centralmente formando, quella con le
> > righe.
> Vero, ma insisto che la cosa avviene gradualmente
> > Mentre tu allontani progressivamente lo schermo dalle fenditure, ad un
> > certo momento la particella di turno "sa" che tu hai collocato lo
> > schermo oltre la distanza critica, e, se decide di diffrangersi verso
> > l'interno (verso il centro della figura), con un certo angolo, smette
> > di passare rigorosamente per una sola delle due fenditure, cominciando
> > ad "interagire con se stessa", cosa che non faceva fino a quel
> > momento.
> > Bah!
> Se tu invece di fare "bah!" ti curassi di leggere qualcosa e di
> capirla, non diresti certe cose.
Per esempio quella cosa che � appena venuta fuori qui, grazie
sostanzialmente all'intuizione "classicheggiate" di chi ha posto la
questione della distanza dello cchermo, puoi indicarmi dove la posso
leggere, se non in questo NG?
Ti prego di essere pi� tollerante.
> Il punto e' che se ti metti vicino alle fenditure, delle due ampiezze
> relative al passaggio della particella per una delle fenditure per
> arrivare a quel dato punto, solo una ha valore apprezzabile, mentre
> l'altra e' piccolissima. E' per questo che se riveli la particella in
> quel punto, puoi dire da quale fenditura e' passata.
> Se invece lo schermo e' lontano, le due ampiezze sono confrontabili, e
> la probabilita' di rivelare la particella in quel punto l'ottieni
> sommando prima le ampiezze, il che da' luogo agli effetti
> d'interferenza.
> Si puo' trattare la questione in modo formalmente accurato, e mostrare
> che le due osservabili: "particella e' passata attraverso la fenditura
> A" e "la particella e' arrivata nel punto P" sono compatibili quando
> lo schermo e' vicino, mentre diventano sempre piu' incompatibii quando
> lo allontani.
Vedo che non fai altro che ripetere con parole quanto avevo scritto di
seguito, e che non hai quotato, rispetto alla questione dell'interferenza
reale tra astratte probabilit�, quella cosa che mandava in bestia
Schroedinger, e che anche a me fa dire, e ridire, "bah!"
> Se poi questo non ti riesce di digerirlo, ci sono tanti preparati
> adatti in farmacia :-))
Bah! Odio i farmaci.
Ciao
Luciano Buggio
Scuola di Fisica "Giordano Bruno" - Venezia
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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue Nov 11 2003 - 12:07:08 CET