Re: velocità degli elettroni in un conduttore

From: Enrico Smargiassi <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Sat, 08 Nov 2003 14:10:38 +0100

Michele Falzone wrote:

> Qualunque esperienza della fisica classica � sempre riconducibile a questo
> solo

Questa si' che e' una scoperta: hai scoperto che prima di Oersted
(1820) in fisica classica non si facevano esperienze :-)

> Si, se vuoi contraddire devi portare degli esperimenti della fisica
> classica che non sono riconducibili alla deflessione di una carica in
> movimento con velocit� V.

Eccotene tre:

* Pendolo balistico

* Caduta dei gravi

* Esperienza di Cavendish.

Naturalmente ce ne sono un'infinita' di altri.

> Ma come dico io, ogni atomo sente dell'interazione degli altri atomi,
> intesa come magnetizzazione e pertanto costretto a compiere delle orbite
> con frequenza multipla della fondamentale [ecc.]

Se un corpo carico compie delle orbite, non importa quali e non
importa per l'azione di quali forze, deve irraggiare, dunque
perdere energia: e' una conseguenza immediata delle leggi
dell'elettrodinamica.

Allora sei costretto a dover dimostrare: o che non vale il
principio di conservazione dell'energia, oppure che non valgono
le equazioni dell'elettrodinamica. Tertium non datur. Se non
riesci a dimostrare questo non riesci a dimostrare la stabilita'
del sistema.

Bohr era esposto alle stesse critiche, ma almeno il suo modello
spiegava - con precisione quantitativa sorprendente - fenomeni
non spiegabili altrimenti. E comunque alla lunga venne abbandonato.

> Calma, se vuoi discutere, devi affrontare gli argomenti uno alla volta,

E' giusto per darti un'idea della mole enorme di dati che la
fisica attuale riesce a spiegare.

> ho sempre sostenuto che
> l'equazioni e pertanto la soluzione dell'equazioni � identica,

Dimostralo. Con le formule. Per esempio, puoi cominciare col
dedurre l'equazione di Schroedinger.

> 1- Non � in contrasto con la fisica nota

Invece si': vedi sopra.

> 2 � Pervenendo alle stesse formule della fisica,

Non dimostrato, a quello che vedo.

> 3 � Qui ti sbagli di grosso,

No, sei tu che non hai capito: per "allargare il campo dei
fenomeni spiegabili" intendo "fornire una spiegazione (cioe' una
deduzione logica dai principi primi della teoria) di fenomeni non
spiegabili (cioe' per cui non si riesce a dare una deduzione
logica dai principi primi) dalle teorie correnti". Spiegazione
quantitativa, naturalmente.

> questo non � un punto di arrivo,

Almeno su questo siamo d'accordo: non e' certo un punto d'arrivo.
Hai semplicemente una qualche idea, ed anche se fosse promettente
(io non credo affatto) avesti il 99% del lavoro ancora da fare.

-- 
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Sat Nov 08 2003 - 14:10:38 CET

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