Gionata Erba <lor_rob_at_ilgiornaledivittoriofeltri.it> wrote:
> Piercarlo wrote:
> > Curiosit� en passant: quando si parla di tempi di vita delle
> > particelle generate dagli acceleratori li si intendono al netto degli
> > effetti relativistici sul tempo della particella?
>
> si intende la vita media misurata come tempo proprio, cio� come verrebbe
> misurata da un'osservatore in moto con esse.
> naturalmente nel sistema del laboratorio la vita di particelle in moto
> risulta dilatata.
...e questo mi mette in pace con quel po' di elettronica che so (non
molto e non in modo "professionale"). Strabiliavo alla possibilit� di
misurare tempi di vita di 10 e-20 (e ancor meno) secondi.
>
> > Altra curiosit�: visto che l'azione degli acceleratori � n� pi� n�
> > meno quella di fornire abbastanza energia alle particelle da renderle
> > almeno momentaneamente "visibili" e quindi misurabili (estraendole
> > per il tempo che serve dal dominio dell'incertezza quantistica) ne
> > consegue che, in effetti, la fisica nucleare degli acceleratori �, in
> > un certo qual modo, una "fisica classica".
>
> se ho ben capito ti riferisci alle particelle virtuali (quelle che "prendono
> a prestito energia dal vuoto" per un tempo sufficientemente piccolo tale da
> non violare la relazione di Heisenberg).
> quelle non sono osservabili, cio� non se ne possono misurare energia,
> impulso e via dicendo, ma lo sono soltanto gli "stati asintotici" iniziale e
> finale del processo in cui vengono prodotte.
In altre parole sono delle stime indirette. Giusto? Almeno qui il cane
ha abbaiato... ;-).
>
> --
> *G. Erba*
Received on Sat Nov 08 2003 - 14:34:23 CET
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