"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
news:bnbt17$2n85$4_at_newsreader2.mclink.it...
> "Bruno Cocciaro ha scritto:
> > ...
> > Mi pare che se si vuole salvare il principio di relativita' si deve
> > immaginare una distribuzione delle particelle invariante per
> > trasformazioni fra riferimenti inerziali.
> Non mi pare proprio.
> Non a caso Galileo dice "mettetevi sotto coperta..."
Ah, capito. In effetti quel "sotto coperta" mi sembrava "aggirabile"
(qualcosa tipo: se non siete sotto coperta nessun problema, basta che
consideriate come riferimento non il vascello soltanto ma il vascello con
tutto l'oceano e cio' che c'e' intorno. Pero', ora che me l'hai fatto
notare, mi pare proprio che se si facesse cosi' allora, a rigore, per poter
"aggirare" il "sotto coperta" si arriverebbe a poter considerare come
riferimento inerziale solo l'universo nella sua totalita').
Pero' ora mi nasce ancora un nuovo problema che e':
Come si fa ad essere certi di essere sotto coperta?
Cioe', postulo l'esistenza di almeno un riferimento inerziale, poi prendo un
altro riferimento R2 in moto uniforme rispetto al primo (R1). Devo imporre
che R2 sia chiuso, nel senso che tutti gli oggetti presenti in R2 non
interagiscano con eventuali oggetti esistenti all'esterno di R2 ?
Messa proprio in questa forma mi pare che non potrebbe andare in quanto
almeno le interazioni gravitazionali con gli oggetti esterni ad R2 ci
saranno comunque. Questo fatto si supera dicendo che i riferimenti inerziali
sono quelli in caduta libera (il che, mi pare, rende ogni riferimento in
caduta libera "approssimativamente" inerziale, nel senso che in ogni
riferimento in caduta libera le forze di marea sono "approssimativamente"
trascurabili, o no ?); ma poi ci sono anche le interazioni
elettromagnetiche,
la radiazione di fondo, i raggi cosmici ecc ... Se non schermo il mio
riferimento in maniera opportuna non potro' dire di avere un riferimento
inerziale perche' non sono "sotto coperta" ?
> Premessa: non ci sono galassie che si muovano a velocita'
> relativistiche l'una rispetto all'altra.
> L'ho scritto apposta, perche' fara' saltare sulla sedia parecchi lettori
:)
> Ma e' vero!
Ah, io ne so talmente poco di astronomia che dalla sedia non salto di
sicuro. Semplicemente con la storia delle galassie che piu' sono lontane
piu' velocemente si allontanano da noi, credevo bastasse prendere delle
galassie "molto lontane" per "vederle" muoversi a velocita' relativistiche.
Ma evidentemente non e' cosi', o almeno non e' cosi' semplice, o forse,
nessuno ha mai osservato galassie talmente lontane da poter dire che quelle
si muovo a velocita' relativistiche.
> Se invece pensi ai fotoni della radiazione di fondo, non c'e' dubbio
> che quelli costituiscono uno "sfondo" che definisce un rif. privilegiato.
> Pero' questo non butta all'aria il PR: non piu' che dire che fa
> differenza se viaggi a 150 km/h in autostrada o se stai fermo.
Eh, in effetti mi era sempre sembrato che la radiazione di fondo definisse
un riferimento privilegiato, e siccome credevo che una cosa del genere
mettesse in crisi il principio di relativita' pensavo "mah, forse in RG le
cose assumono altre "forme", il PR si esprimera' in altro modo ...", invece,
molto piu' semplicemente, l'esistenza di un riferimento privilegiato non
mette in crisi il PR.
> Elio Fabri
Ciao, e grazie.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Oct 27 2003 - 18:12:58 CET