Michele Falzone wrote:
>
> A volte i posti pi� banali non si guardano e oggi approfittando della
> giornata di sciopero ho dato una ricontrollata, trovando l'articolo sul
> numero 404 di LE SCIENZE aprile 2002 dal titolo cariche frazionarie,
> nell'articolo si cita che le cariche frazionarie hanno fatto la loro
> comparsa pi� di 20 anni fa.
Ho cercato in scientific american dei mesi precedenti ma quell'articolo
non c'e`. Ricordavo qualcosa a proposito dell'effetto tunnel.
> credo che la corrente elettrica non sia un flusso ordinato di cariche
> elementari, ma solo un orientamento degli elettroni di conduzione
> indipendentemente da cosa siano realmente, ma mi consola il sapere che non
> sono il solo.
Diventa interessante spiegare l'effetto hall e l'emissione termoionica!
> Convinzione che non nasce da considerazioni metafisiche, ma dal fatto di
> avere costruito un modello matematico che dimostra che il campo magnetico
> � prodotto solo da un particolare orientamento degli elettroni nel
> conduttore ed � questo che praticamente determina sia quello che noi
> chiamiamo campo magnetico prodotto da una corrente e sia la forza di
> attrazione o di repulsione tra conduttori percorsi da corrente elettrica e
> da questo modello si deduce che la corrente elettrica � soltanto il numero
> di cariche interamente parzialmente orientate, dimostrazioni integralmente
> riportate su questo gruppo dove si evince chiaramente che le forze tra
> conduttori percorsi da corrente � dovuta solo a interazioni coulombiane di
> tipo pulsanti ma mediamente non nulle considerando i tempi di ritardo
> delle singole interazioni, ma a quanto pare le cichita dal bollino nero
> non meritano nessuna attenzione
Mi pare ti fosse stato segnalato che nel tuo sito dove mostri le tue
pensate ci fossero degli svarioni qua e la`. Prima fai una teoria che
sia matematicamente consistente, che spieghi quantitativamente le cose,
che poi la si guarda.
> in quanto la tensione di rottura � di gran lunga
> superiore al doppio della tensione di normale funzionamento o di
> commutazione riportata dalla casa costruttrice, pertanto la rottura la si
> pu� solo imputare ad una cattiva progettazione del circuito di ingresso e
> non ad un cattivo adattamento della linea di ingresso.
Di solito e` vero, ma i casi sfigati o critici ci sono!
> Pi� propriamente con opportuni diodi polarizzati inversamente, ma � ben
> diverso sovraccaricare del 100% ed una scarica su un'elevatissima
> impedenza di ingesso, scarica assolutamente non gestibile.
Non ho capito bene. Prova a mettere su un ingresso cmos una tensione
doppia rispetto all'alimentazione e vedi cosa capita.
>>Abbastanza incosueta, ma puo` capitare. Se i gate sono protetti, i diodi
>>di protezione possono far partire la valanga nel substrato.
>
>
> Se dobbiamo fare entrare per forza il cammello dalla cruna dell'ago, ti
> do ragione, anche se per mio scrupolo ho chiesto ad alcuni colleghi che
> lavorano ed hanno lavorato in passato con apparecchiature del genere, ed
> ho avuto conferma che quello che dico io � corretto e a sbagliare saresti
> tu..
Prendo atto. Mi pare che sia in sicilia: fai un giro nella "camera
mortuaria" della ST dove si fa l'autopsia ai componenti defunti, e di
cose interessanti se ne vedono tante, incluso latchup e perforazione di
ossido. Se vuoi venire a trovarmi te ne posso mostrare alcune.
> Cominciamo ad arrivare a un compromesso, specialmente se consideriamo
> che dopo la rottura � molto difficile imputarne l'esatta causa.
Si puo` sempre fare l'analisi post mortem :-)
Ciao!
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Mon Oct 27 2003 - 23:03:20 CET