Re: La matematica per il fisico teorico

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Mon, 13 Oct 2003 11:25:58 +0200

Francinelli Andrea wrote:
>>Il materiale umano e' quello indicato sopra. Cosa devo fare?
>>Nei paesi dove il 3+2 funziona per tradizione sarebbe chiarissimo:
>>quelle persone si bocciano punto e basta, senza pieta'.
>>Se facciamo cosi' chiudiamo la laurea specialistica qui a Trento.
>>Forse bisogna farlo...e lasciare poche universita' dove si fanno studi
>>specialistici e ricerca, le altre rimarranno il prolungamento analitico
>>delle scuole superiori.
>
>
> Lungi da me l'idea di fare l'avvocato del diavolo,
> pero' scusa se non posso approvare "tout court"
> questo tuo discorso.
>

Ciao, ma neanche io lo approvo completamente, infatti l'ho
posto come una domanda. E' non disapprovo nemmeno parte del nuovo
ordinamento, perche' non era possibile nemmeno, come nel
vecchio, che in media ci si mettessero 7 anni per laurearsi
in Fisica. Dico solo che ci sono ancora delle questioni aperte
e, ancora piu' importante, delle decisioni da prendere.
A me piacerebbe che queste decisioni venissero prese secondo
un punto di vista comune ed in seguito ad una analisi dello
stato in cui si trova l'universita'. Purtroppo la riforma
voluta dal precedente governo non e' vista molto
bene dal goerno attuale e si parla gia' di riforma della
riforma (in corsa).

> Sicuramente hai una parte di ragione. Pero, parlando
> da ex-studente, siamo sicuri che una parte delle colpe
> non siano di alcuni professori che non abbiano interesse o
> capacita' (o competenza) per trasmettere delle nozioni?
> E molti degli infiniti testi che girano per le librerie
> siamo sicuri che siano una chiara fonte di spiegazione?
>


   Si c'e' una parte di colpa in questo...

> Questo, soprattutto i libri "osceni", oltre a provocare
> un danno economico (soldi buttati) fanno perdere tempo,
> energie e soprattutto demotivano lo studente perche'
> gli danno l'impressione di essere deficiente.


I libri, quelli in lingua italiana, devono essere completamente
ripensati per il nuovo ordinamento, almeno per il +2, e la cosa
sta avvenendo...

> Io ho trovato molti testi dove uno stesso argomento
> in uno si capisce benissimo, e nell'altro no, ma in
> maniera eclatante. Eppure ti parlo d argomenti "elementari".
> Guarda se mi ci metto ti posso fare anche dei nomi...
>
> Analizzando a posteriori le mie conoscenze e lacune
> ho potuto verificare che nella maggior parte dei casi
> erano dovuti anche a studi su testi "osceni". COsa che
> ho potuto capire poi quando ho potuto leggerne altri.

Guarda, questo era vero per il vecchio ordinamento, per il
nuovo, almeno da quello che sento dagli studenti qui di TN
(che hanno anche preso posizioni ufficiali per mezzo dei
loro rappresentanti e ne abbiamo discusso nel CCL)
il problema fondamentale e' il poco tempo a disposizione
e le poche sessioni d'esame: vorrebbero piu' tempo per
preparare gli esami e piu' sessioni d'esame. Pero'
questo e' in parte in contrasto con le stesse direttive
della riforma i cui fini sono, tra gli altri, quelli di
mantenere gli studenti in corso fissando scadenze in
tempi precisi evitando di dilungare le cose. Trovare
un equilibrio e' abbastanza difficile anche se non
impossibile...


> Allora, IMHO, bene fare delle universita' d'elite, ma
> vogliamo anche mandare al macero un bel po' di testi
> fatti male (parliamoci chiaro: fatti solo per aggiungere
> una pubblicazione al CV, oppure vecchi e mai aggiornati)
> e vogliamo pre-pensionare (per non dire cacciare a pedate)
> qualche professore incompetente?

Sulla prima parte: le universita' di elite per la ricerca
secondo me saranno nel prossimo futuro il naturale prodotto
scaturito dal nuovo ordinamento, quando il +2 sara' a regime,
se si optera' per la selezione dura, ma anche se non lo si
fara': chi uscira' da un +2 con una scarsa preparazione si
trovera' male nel mondo del lavoro e ancora di piu' in quello
della ricerca e cio' avra' alla lunga una ricaduta negativa
sulla stessa universita' (corso di laurea).

Per i libri sono d'accordo con te...Per i professori
io sono d'accordo in linea di principio, ma poi viene
la questione pratica: chi e' che dovrebbe farlo?
Con quale criterio si decide chi e' incompetente in didattica
e chi no? Ci sono dei metodi utili come fare giudicare
dagli stessi studenti l'attivita' didattica del professore
tramite giudizi scritti anonimi (qui a TN facciamo cosi').
In alcune universita' estere questi giudizi hanno un certo
peso sulla carriera del docente. In Italia la mentalita'
e' molto diversa... ma sarebbe bene,a mio giudizio,
adottare criteri simili a quelli esteri anche in Italia.
Il punto e' che l'universita' italiana e' molto meno meritocratica
e spesso contano "altre cose" nella carriera di una persona...



> NOn e' ora che anche le universita' facciano un po'
> di autocritica invece che addossare sempre e solo
> le colpe, che magari ci stanno tutte, allo studente
> o al sistema scolastico precedente? (ovviamente sto
> parlando di tutte quelle persone capaci e di buona
> volonta' che sono li' dentro).


sono d'accordo con te.


>
> PS: dF/dt = _at_F/_at_t + @F/_at_f * @f/dt ... ci ho preso?
> posso iscrivermi? :-))


  30 e LODE!

   Ciao, Valter



-- 
------------------------------------------------
Valter Moretti
Faculty of Science
Department of Mathematics
University of Trento
Italy
http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Mon Oct 13 2003 - 11:25:58 CEST

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