Ivan Ivanov ha scritto:
> Per quanto mi riguarda, invece, io sono contrario soprattutto
> perch� oggi esistono alternative che sono
> - meno costose
> - che liberano dalla dipendenza dalle importazioni
> - con pochissimi rischi, di cui nessuno disastroso
-e come mai sono serviti (e servono ancora) incentivi per "aiutare"
queste alternative ?
-magari viene limitata l'importazione di energia elettrica, ma non dei
materiali per produrre i macchinari stessi
-Finch� il tetracloruro di silicio � contenuto nei suoi fusti, va tutto
bene. Ma se per una qualche catastrofe viene rilasciato all'esterno ?
Poi sostituisci "Cl4Si" con "scorie nucleari" e vedrai che i rischi sono
equivalenti.
> In questi giorni stiamo vedendo come un singolo incidente in una
> grande centrale stia mettendo in ginocchio l'economia e la
> societ� di uno dei pi� civili, ricchi ed organizzati paesi del
> mondo, il Giappone.
Mi sembrava che l'economia fosse stata messa in ginocchio dallo tsunami,
non dall'incidente della centrale di Fukushima.
> A latere faccio notare che mentre si erano sempre udite frasi
> come "la probabilit� di un melt-down � 1 su un milione", in 40
> anni ne abbiamo avuti almeno 4: Three-Miles Island, Chernobyl ed
> almeno 2 reattori a Fukushima, per quali parlano per ora di
> "fusione parziale".
Dato che l'"1 su un milione" veniva calcolato assumendo che non ci
fossero catastrofi esterne all'impianto (giappone), che non ci fosse
qualcuno che disattivava i sistemi di sicurezza apposta (chernobyl),
quello che pi� si avvicina all'incidente di progetto � TMI.
Di sicuro, da oggi, verr� ripensato cosa voglia dire "massimo incidente
credibile", in fase di progetto.
> A proposito: ma avete visto come funziona un reattore BWR?
> L'acqua passa direttamente nel nucleo, che fa anche da generatore
> di vapore. Ovvio poi che se le turbine perdono, quella sia acqua
> altamente radioattiva, non serve essere uno scienziato per
> capirlo...
Non hai notato le valvole di intercettazione che isolano il contenimento ?
E se leggi con attenzione, l'acqua altamente radioattiva, per il
momento, la si � trovata solo nell'unit� due, quella dove si hanno i
maggiori dubbi sull'integrit� del contenimento (quello dove l'esplosione
di idrogeno non � avvenuta all'esterno, ma all'interno del
contenimento). E a seguito di questa scoperta, i dubbi non dovrebbero
pi� esserci.
> Era un progetto di 40 anni fa ed ho letto che a fine anni '70
> alcuni ingegneri americani si dimisero dalla General Electric in
> polemica proprio sulla sicurezza dei reattori Mark I, quelli in
> uso a Fukushima!
Si fa presto a passare da frasi come "esperti nucleari, anche di
commissioni di controllo (come NRC) hanno sollevato in passato gravi
dubbi sull'affidabilit� del _contenimento_ Mark 1 negli incidenti
severi" a "ingegneri americani si dimisero dalla General Electric in
polemica proprio sulla sicurezza dei reattori Mark I".
Io ho questo riferimento
http://www.washingtonpost.com/business/economy/nuclear-experts-weigh-in-on-ge-containment-system/2011/03/14/ABspN1V_story.html
Tu ?
> I giapponesi ne avevano addirittura prolungato la vita e questo
> per semplici motivi economici, immagino. Ma a volte risparmiare
> sul centesimo pu� avere effetti deleteri...
> Anche a Chernobyl, persero il controllo perch� volevano produrre
> energia anche durante lo spegnimento.
... durante lo spegnimento di un reattore appena spento.
Da come hai scritto, sembrava che volessero estrarre fino all'ultimo kJ
di energia dal nocciolo. Dimenticando il perch� (alimentare pompe di
ricircolo con una turbina in rallentamento) e il come (disattivando
l'ECCS, disattivando il blocco basato sul livello nel corpo cilindrico,
disattivando il blocco basato sul segnale di arresto dei
turbogeneratori) arrivarono a quel punto.
> Non c'� niente di razionale in tutto ci�.
Neanche dire le mezze verit� � razionale.
Received on Thu Mar 31 2011 - 21:38:02 CEST