Adriano Amarici ha scritto:
> ...
> pi� volte nella sua intervista viene citato il tuo nome, una volta
> anche con un pizzico di invidia, dato che a sua detta eri "il pi�
> bravo" e gli hai per cos� dire "rubato" la tesi di laurea (che
> immagino non si potesse proprio scegliere come lo intendiamo noi
> oggi). Spassoso.
Non conosco quel libro. Per quanto riguarda la mia tesi, si' erano
tempi diversi...
Io ricordo questo: al 4^ anno (a Roma) eravamo in 9, di cui due
aspiranti teorici: appunto Carlo ed io.
Quando mi presentai al prof. Ferretti per chiedergli la tesi, lui mi
consegno' i testi di 4 problemi, e disse: "quando li ha risolti si
faccia rivedere".
Non mi ricordo quasi niente dei problemi, ma erano cose mai viste.
Uno era la teoria dell'interferometro di Jamin, un altro non so che
calcolo che poi seppi era stato affontato e risolto da Born...
Quando tornai da Ferretti mi sembrava di aver concluso poco, ma a
quanto pare a lui ando' bene ;-)
> Mah! non � che io sia proprio d'accordo su questo. Per me e' una
> questione di tempi, servono quelli giusti. Poi c'� la questione di chi
> dovrebbe facilitare il passaggio del guado, ma questa � un'altra
> storia :-((
E' vero, ma e' utile anche affrontare certi aspetti da principio in
questioni relativamente semplici.
Fare la fisica classica con una matematica antiquata, e poi cominciare
a sparare spazi di Hilbert quando si arriva alla m.q., secondo la mia
esperienza produce delle crisi, e soprattutto fa credere agli studenti
che le vere difficolta' stiano dove non stanno, ossia nella matematica.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue Oct 07 2003 - 20:33:34 CEST
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