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From: Paolo Cavallo <paolo.cavallo_at_iperbole.bologna.it>
Date: Sat, 27 Sep 2003 14:14:17 GMT

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:bl22k8$eu1$3_at_newsreader1.mclink.it...
> Generazioni di studenti hanno sperimentato l'abisso che esiste tra la
> fisica liceale e quella universitaria...

E' vero, e' quello che e' successo a me, e ho avuto la
netta impressione che si trattasse di un'esperienza
comune.
Pero', molto onestamente, quella sensazione non aveva
nulla a che fare con i *docenti*, ma soltanto con i
problemi che imparavo ad affrontare. Assai di rado e'
stato il docente ad emozionarmi.

> Feynman sta a Caforio-Ferilli piu'o meno come un Accardo sta al
> violinista che suona in certi ristoranti...
> ... con uno ti senti portato in un altro mondo, l'altro cerchi
> di levartelo di torno appena possibile.
....
> Poi va detto che ci sono insegnanti secondari che anche senza uno
> Stradivario riescono a darti qualche "glimpse", qualche parziale
> visione di che cosa sia la fisica, e ci sono prof. universitari che
> andrebbero mandati col cappello in mano nel ristorante...

Non vedo bene il nesso.
Su Feynman pienamente d'accordo. Naturalmente, ci sono
molti testi universitari poco interessanti, nonostante
il vantaggio di cui godono, negli obiettivi imposti,
sui testi delle secondarie.
E per le superiori, il PSSC non e' bello anche lui?
Certo, e' poco usato. Ma quanti corsi di fisica usano
il Feynman?

Sugli insegnanti, be'... Non e' il testo a fare la
differenza. Conta molto di piu' l'abisso fra parlare
con una platea "generalista", che e' li' sempre un po'
per caso, e parlare con un pubblico che ha scelto di
essere li'. A me piacerebbe molto dare qualche guizzo,
ma non so neanche se e quanto cio' mi riesca. Come
capirlo dalla reazione di studenti che, nella maggior
parte, stanno progettandosi in tutt'altra direzione?

Paolo Cavallo
Received on Sat Sep 27 2003 - 16:14:17 CEST

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