Non solo non ha favorito lo sviluppo della ricerca (ne'
pubblica ne' privata), ma ha bloccato tutto: le assunzioni
all'universita' (personale ricercatore, docente, tecnico
ed amministrativo) sono bloccate da piu' di un anno e
dovrebbero rimanerlo fino al 2005.
Inoltre tra qualche giorno verra' presentato un disegno di legge
che cancella l'autonomia universitaria in fatto di reclutamento
del personale.
Infine un disegno di legge che sara' legge dal 2005 prevede che
i finanziamenti alle universita' vengano dati tenendo strettamente
conto del numero di studenti in corso rispetto agli iscritti degli
abbandoni e via di seguito... Questo inevitabilmente, dato che
non e' porevisto alcun aumento di personale ne' investimenti,
significhera' un calo ulteriore della qualita'dei corsi, degli
studenti e dei laureati ulteriore al calo che si e' avuto con
il 3+2.
Mi viene da ridere per non piangere quando sento quei discorsi
contro la Cina da parte di alcuni membri del governo: altro che
protezionismo, i cinesi sono piu' di un miliardo ed hanno un mercato
in rapidissimo sviluppo, se l'Italia riuscisse a produrre prodotti
competitivi dal punto di vista tecnologico da vendere hai cinesi
sarebbe tutto di guadagnato per la nostra economia in coma.
Ma per fare questo ci vuole della ricerca industriale
d'avanguardia... i Giapponesi producono un'automobile che si
parcheggia da sola, noi invece chiudiamo la FIAT....
Ciao, Valter
Paride Perazzolo wrote:
>
> la situazione non � rosea per la ricerca in Italia. E dire che
> io mi aspettavo che questo governo fosse pi� sensibile almeno
> alle problematiche dell'innovazione e dello sviluppo del know-how,
> giusto perch� facendo un ragionamento molto spicciolo pensavo
> che la ricerca favorisse la produzione tutta e la crescita economica.
> Parlavano addirittura di ritornare al nucleare....
>
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Valter Moretti
Faculty of Science
Department of Mathematics
University of Trento
Italy
http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Fri Sep 19 2003 - 08:48:43 CEST