Il Sat, 19 Jan 2013 21:42:05 +0100, danilob ha scritto:
> Da non esperto quale sono, quello che hai scritto sopra mi sembra molto
> interessante. Non sono sicuro però di avere capito bene. Dicendo che un
> fotone ha una posizione indeterminata sull'apertura di un telescopio,
> intendi dire che, usando la semplificazione dell'ottica geometrica, un
> fotone potrebbe appartenere a uno qualsiasi dei raggi, paralleli tra
> loro, che entrano nell'apertura del telescopio?
Molto peggio! ;-) Feynman diceva praticamente che un fotone va da A a B
passando per tutti i cammini possibili, e che non ha significato fisico
affermare che passa per l'uno o per l'altro. L'immagine di una stella
viene messa a fuoco in un certo punto del sensore del telescopio perché
tutti i cammini stella-specchio-sensore hanno la stessa lunghezza e
quindi sono "in fase". "Costringere" il fotone a passare in un punto
specifico ha un effetto deleterio perché dopo essere passato per il
"check-point" il fotone è libero di andare dove gli pare (diffrazione).
Se prendi una rivista di fotografia e leggi il test di un obiettivo vedi
che la migliore qualità di immagine si ha per aperture medie del
diaframma, tipo f/8 o f/11: se un diaframma è aperto fai lavorare i bordi
della lente che risentono maggiormente di aberrazioni e distorsioni, ma
se lo chiudi troppo, f/22 o addirittura f/32, ecco che compare la
diffrazione: praticamente la luce dopo la "strettoia" allarga il fascio
invece di restare focalizzata.
--
"Oggi la scienza ha scoperto come asportare il cuore di un uomo [...].
E la propaganda è riuscita in più occasioni ad asportare la mente di
intere nazioni." (Brian Fawcett, Cambogia)
Received on Mon Jan 21 2013 - 21:59:10 CET
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