Re: [?] Dubbio sul lavoro

From: AAnDrEE <andre_m_at_infinito.it>
Date: Mon, 1 Sep 2003 18:42:33 +0200

"Claudio Falorni" <claudio.falorni_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:biunmq$ad8$1_at_lacerta.tiscalinet.it...
> "AAnDrEE" ha scritto nel messaggio
>
> > [cut]
> > Questi pasticci nascono IMHO perche' i libri di fisica anche
> > universitari
> > pretendono di estendere la def. di lavoro di una forza data per un punto
> > materiale a sistemi complessi come l' uomo che non solo non e' un punto
> > materiale, ma non puo' essere analizzato solo dal punto di vista fisico.
>
> Beh... intanto non capisco dove sia il "pasticcio"!!
> Poi se fosse cos� come dici tu anche l'ingegneria non dovrebbe esistere...
o
> se esistesse dovrebbe essere qualcosa di simile alla "pranoterapia" o alla
> "scienza delle erbe" o a quella che Piero Angela chiamava "scienza in
> cucina"...
> Quindi anche la medicina e la farmacologia avrebbero le loro basi
> sull'alchimia.....
> ...ed estendere una teoria matematica, es. quella delle forme
> differenziali
> esatte, ad una grandezza fisica, es. un potenziale termodinamico, non si
> potrebbe fare perch� cambia "punto di vista" ?


Probabilmente non hai inteso cio' che ho scritto.
Mai pensato che l' ingegneria non abbia diritto di esistere, anzi. Solo che
prima di fare ingegneria ( e fisiologia) bisogna andare un po' oltre la
meccanica del punto. I libri di fisica di base hanno spesso fretta di
saltare alle applicazioni complesse.

Sulla "scienza in cucina" consentimi di non essere d' accordo nel
considerarla alla stregua della pranoterapia. Anche se tutti pensano di
saper fare una dieta esiste lo specialista in scienza della nutrizione,
branca della medicina che si basa pesantemente sulla fisiologia e sulla
biochimica.
Detto cio', veniamo al dunque.

Probabilmente nel pezzo che hai tagliato mi sono spiegato male, ma ho
scritto anche altro. Mi pare si capisse cosa volevo dire.

Il senso del discorso era che libri come l' Halliday dopo aver definito il
lavoro per un punto materiale si mettono prematuramente a fare esempi di
sistemi
complessi come un essere umano senza un minimo di cautela.
Intanto IMHO sarebbe meglio parlare di queste cose dopo aver definito il
lavoro
relativamente, quantomeno, a sistemi di punti e magari dopo la termodinamica
cosi' si
capirebbe perche' i nutrizionisti parlano di calorie...

Lo stesso discorso naturalmente vale anche quando, sempre sull' halliday,
nelle domande di fine
capitolo, si pongono quesiti sulla potenza del motore di una macchina e lo
si
ritiene lecito solo perche' si e' definita la potenza in riferimento al
punto materiale.
Un motore di macchina e' di nuovo un sistema complesso la cui potenza varia
in
relazione a mille fattori.

Certo che quando si hanno le giuste conoscenze di Fisica e Chimica si puo'
parlare del lavoro delle singole fibre muscolari. Ci mancherebbe!
Io non penserei mai che la fisologia sia "alchimia"...
E cosi' un ingegnere puo' ben parlare- a tempo debito e nei corsi adatti-
della potenza del motore di un' automobile, un ingegnere appunto, non uno
studente del primo anno.

Per concludere "i pasticci" stanno nel fatto che mettendo le cose in questo
modo, cioe' dicendo che "l' uomo che tiene la valigia in mano stando fermo
non compie lavoro" anziche' "la forza esercitata dal braccio non compie
lavoro" si induce a credere che il muscolo possa sorreggere un peso per un
tempo indefinito senza dispendio energetico (l' uomo non compie lavoro = non
si affatica) che e' una affermazione talmente
assurda che anche uno scaricatore di porto potrebbe dirti essere falsa. Ma
su questo mi pare che siamo d' accordo, altrimenti non avresti fatto
citazioni da manuali che presumo essere di fisiologia.
A proposito, puoi mandare qualche referenza?


ciao
andre
Received on Mon Sep 01 2003 - 18:42:33 CEST

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