rez ha scritto:
> e se determini la componente dell'accelerazione a=grad(v)
> secondo rho, ottieni la forza mareale agente sull'unita` di
> massa (un litro scarso d'acqua di mare;-)) ).
rez, le mie conclusioni erano corrette!
Evidentemente stavolta "andavi di fretta" ;-)
La logica dell'intero calcolo e' la seguente:
1) si conoscono i campi gravitazionali generati da Terra, Luna e Sole;
2) se ne trae facilmente il campo gravitazionale di marea agente su un
punto P qualsiasi della Terra;
3) si determina il potenziale del campo di marea (allo scopo e' utile
uno sviluppo in serie simile a quello usato per esprimere il
potenziale elettrico in termini di multipolo);
4) si determina la variazione della superficie equipotenziale del geoide,
che si ottiene aggiungendo al potenziale gravitazionale terrestre il
potenziale gravitazionale di marea.
Non ha alcun senso procedere a ritroso calcolando "l'accelerazione",
alias il campo di marea 2, come gradiente del potenziale di marea 3.
A parte il giro ozioso, con la sola conoscenza del campo di marea (o
forza o accelerazione che dir si voglia), il sollevamento mareale non
e' calcolabile. Bisogna necessariamente usare i potenziali secondo la
logica indicata al punto 4.
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Elio Proietti
Debian GNU/Linux
Received on Mon Aug 25 2003 - 23:01:45 CEST