> Ma man mano che la distanza tra l'elettrone negativo e il protone
> positivo diminuisce non dovrebbe aumentare la forza con cui il
> positivo ed il negativo si attraggono ?
> Invece pare che non sia cosi' perche' l'elettrone arriva ad una
> orbita di energia minima sotto della quale non puo' scendere.....
> non e' che io abbia capito bene , se c'e' questa legge che un positivo
> ed un negativo si attraggono , come succede che poi ad una certa
> distanza questa legge viene <sospesa> =
> Grazie
Il punto � che � imprecisa l'affermazione "[...] l'elettrone arriva ad una
orbita di energia minima sotto della quale non pu� scendere [...]". Questo �
forse un retaggio della teoria di Bohr per le orbite atomiche. Da
Schroedinger in poi, direi che si � cambiato punto di vista: come ho gi�
avuto occasione di scrivere in un precedente post, la funzione d'onda
dell'elettrone ha un massimo proprio sul nucleo (tecnicamente, presenta una
cuspide); invece, la probabilit� di trovare un elettrone in un guscio
sferico a distanza r dal nucleo (un guscio di spessore dr) � proporzionale a
r volte il modulo quadro della funzione d'onda; tendendo r a zero in
vicinanza del nucleo, quella probabilit� tende pure a zero.
Ci� che costituisce un valore "limite" al di sotto del quale non si pu�
"scendere" � l'energia. E' l'energia dell'elettrone ad essere quantizzata e
non le posizioni che la particella pu� assumere; anzi, descrivendo l'atomo
in termini di autofunzioni dell'operatore hamiltoniano, la posizione
dell'elettrone viene ad essere indeterminata e, in effetti, si parla in
termini di distribuzioni di probabilit� della sua posizione (orbitali
atomici e non "orbite").
Mauro Prencipe
Received on Mon Aug 25 2003 - 18:52:00 CEST
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