Re: [lunghissimo] Applicazione pratica della fisica

From: Patrizio <patrizio.pan-2002_at_libero.it>
Date: Tue, 26 Aug 2003 05:54:44 GMT

Il 25 Ago 2003, 21:10, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Patrizio ha scritto:

Salve a tutti,

(.....)


> > noti, tantomeno potevano essere previsti in anticipo; ma qst in
> > chimica e' frequente, direi. Forse solo ora si potrebbe dire che
> > iniziamo a sintetizzare una molecola in modo dettato o suggerito da un
> > "teorico" che ci ha fatto sopra calcoli MQ "ab initio".
> > ...

> Insomma, mi dici che ho un po' sopravvalutato l'importanza della m.q.
> per i chimici... :)

Ni' :))

Se l'equaz. del buon Erwin nn fosse cosi' onerosa da risolvere
per le molecole di taglia media, figuriamoci per i polimeri, (il
che e' controfattuale), oppure se la "potenza di calcolo" degli
attuali calcolatori fosse mostruosamente maggiore, (a questo, in-
vece, ci si potra' arrivare, prima o poi), allora fare chimica di
sintesi inorganica, organica, organometallica (compresi i cata-
lizzatori di quel tipo) e conoscere le proprieta' di tutte le mo-
lecole ottenute (lascerei fuori i polimeri, per il momento) equi-
varrebbe svolgere un (lungo) esercizio di fisica applicata: basta
dare input corretti, e nn e' poco, in genere :)
Quanto sopra si estende alla reattivita', meccanismi di reazione,
dei quali si sa ancora (in genere) troppo poco.

> Ci sarebbe da chiedersi perche' allora tutti gli studenti, fin dalla
> scuola secondaria, vengano sottoposti dai chimici a un bombardamento
> di orbitali ecc., il cui potere esplicativo a quel livello e' secondo
> me semplicemente nullo.

Sono d'accordo, molto si fa per scena, o altro, purtroppo :(
A quel livello, IMHO, sarebbe opportuno informare che il mondo
microscopico nn si comporta come si e' abituati a pensare, intro-
durre il princ. di indeterminazione e dire che ha valenza intrin-
seca e nn soggettiva, e da qui dire che per un atomo, ione, mole-
cola, etc., esiste una equaz. la cui soluzione ci puo' dire al
riguardo tutto quello che si *puo'* sapere.
Mi rendo conto che sto idealizzando, per (almeno) tre motivi:
1 - I docenti,tenendo conto della loro preparazione o formazione,
saranno all'altezza?
2 - I testi, come supponiamo presentino la problematica?
3 - gli studenti, vista la loro propensione ad un "edonismo" men-
tale (spesso inopinatamente incoraggiato), savo qualche eccezione,
saranno in grado di recepire?

Pero', a un livello superiore e finche' non si ha a che fare con
specie molecolari "inusuali", concetti come promozione (elettro-
nica) e ibridazione (questo, mnemonico quanto vuoi), di regola nn
mi sentirei di negare che facciano comodo per razionalizzare "in-
tuitivamente" i casi piu' semplici, almeno. Del resto, tolto qst,
ci resta il modello VSEPR, che se per H2O ancora c'azzecca, per
H2S, direi di no. Penso sia utile seguire il metodo del "danno
minore": meglio mandare a memoria pochi strani concetti che ser-
vono per molte, molte molecole, piuttosto che mandare a memoria
come sono fatte tutte quelle molecole. E, in fin dei conti, la
chimica, attualmente, e' mica una scienza esatta?
Inoltre, i problemi della divulgazione sono princ. due:
1 - barare e dire cose non vere; mistifificare, quindi, il che e'
grave e deleterio.
2 - ove non si possa semplificare senza incorrere in 1, rinunciare
a una comprensione rigorosa ed esaustiva, ripiegando sulla memo-
rizzazione e su qualche "modello", ben sapendo che di modello si
tratta, e non di realta'.
 
Anche qui, il male minore: nonostante quanto sopra sia accaduto,
la chimica (come peraltro mi pare che tu riconosca) e' decisam.
progredita.

> > isolata, o il rovescio; le varie evidenze spettroscopiche possono
> > essere interpretate contraddittoriamente.
> Questo mi consola: infatti io non l'ho mica capito... Ma pensavo che
> fosse colpa mia. O meglio, certamente lo e', perche' sono sicuro che
> rifacendosi a qualche sacro testo (magari Pauling) una spiegazione
> seria si trova...

Non ho il Pauling, nemmeno in biblio :((, ho il Cotton-Wilkinson,
il Greenwood-Earnshaw, lo Huheey, l'Atkins (per chim.-fis.), oltre
ai piu' datati Sidgwick e Simonetta, immagino che almeno i piu'
recenti qcs dovrebbero riecheggiare della spiegazione di Pauling.
In quali circostanze si formi il leg. a idrogeno, qualitativam. e
 quantitativam., su come funzioni e quali siano e come possano
 variare le sue lunghezze (ed energie) si sa, generalmente; in
qualche caso almeno da correlazioni empiriche. Il problema di
stabilire se quell'H, all'atto della formaz. di quel leg., diventi
piu' positivo, o meno positivo, nn credo sia tanto semplice: anche
perche' si sovrappone un altro problema di carattere piu' gen.:
anche ammesso di disporre dell soluz. dell'equaz. di Schroedinger
esatta per una molecola A-B (ovv., A diverso da B) con che cri-
terio stabiliamo i confini (se ha senso, poi) spaziali della den-
sita' di carica, cosi' da poter integrare e quindi assegnare la
 carica ad A ? Non so se questo si risolve in MQ. I chimici
teorici con cui ho avuto occasione di parlare mi hanno detto che
non c'e' accordo e resta un prob. irrisolto.

> Emendamento accolto.

Thanks, your honour (I would say) :))

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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Ciao e grazie dell'attenzione
Patrizio

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Received on Tue Aug 26 2003 - 07:54:44 CEST

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