Re: Calore

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Mon, 1 Feb 2021 21:19:36 +0100

Giorgio Pastore ha scritto:
> Il principio zero dà una condizione essenziale per qualsiasi
> definizione di temperatura ma non dà prescrizioni su come definirla.
> Cosa che invece sia la calorimetria sia il I principio permettono di
> fare.
Intervengo senza rispondere a nessuno in particolare.
Solo per segnalare alcune mie impressioni, che in buona parte
risalgono a parecchio tempo fa.

Una notizia confidenziale: circa 4 anni fa avevo cominciato a pensare
a un articolo intitolato
"Una convivenza difficile".
La scaletta si apriva con la seguente introduzione programmatica:

"L'articolo dovrebbe studiare il significato di 'approccio
assiomatico' in fisica. Per mostrare appunto che la convivenza tra
l'aspetto sperimentale e aperto della fisica e il rigore logico di un
sistema assiomatico è problematica. Al punto che una vera esposizione
assiomatica - non solo di tutta la fisica, ma pure di una sua parte
significativa - è di fatto inesistente."

Poi mi sono fermato, perché mi è mancata da un lato la motivazione (ma
per chi lo scrivo 'st'articolo?) e dall'altro ne ho vistele
innumerevoli difficoltà, inclusa la mia impreparazione a trattare il
tema con la dovuta completezza.

Però qualche idea è rimasta, e posso spenderla qui.
Comincio col "giro vizioso".
Basterebe un po' d'attenzione per scoprire che questo *cosiddetto*
giro vizioso non compare solo nella termodinamica, ma in *tutta* la
fisica.
Se lo dico così, è chiaro che secondo me non si tratta di un difetto,
ma di un carattere costitutivo (e non negativo) della fisica come
scienza.
Per es. in termodinamica quella che viene rimproverata come mancanza di
rigore logico è semplicemente la forma inevitabile di una fase
"construens".
Su questo posso rimandarvi a qualcosa che ha più di 50 anni:
"Che cos'è il rigore logico in fisica?"
http://www.sagredo.eu/articoli/rigore.pdf

Sebbene quell'articolo parlasse solo di meccanica, non è difficile
tradurre quelle considerazioni nell'ambito termodinamico.
Vi segnalo in particolare i §§6,7.

A quel tempo quindi non ritenevo impossibile costruire un'assiomatica
rigorosa, tanto che mi spingevoa delinearne la struttura (roba non
mia, sia chiaro).
Il progetto di articolo molto più recente e rimasto allo stato di
progetto esprime invece una fase in cui formulo una valutazione
radicale: un rigore logico, nel senso di un'assiomatica rigorosa e
coerente, in fisica non è possibile, e lamentarne la mancanza è un
errore.
Solo che non mi sono ritenuto capace di dimostrarlo, anche se continuo
a ritenere vera questa tesi.

Restando alla termodinamica, la "calorimetria del 19-mo secolo" (ma
non solo; per es. anche gli esperimenti di Joule) costituiscono quello
che ho chiamato sopra la fase "construens": si comincia a scoprire i
fatti principali (v. anche gli esperimenti di Rumford), inquadrarli in
regole generali, creare i concetti.
Il tutto *non può* e *non deve* avere rigore logico.

Poi comincia una fase di astrazione, in cui si cerca di scoprire le
relazioni logiche, a dare "dimostrazioni", quindi a introdurre
principi.
Non mi risulta però che questo processo sia mai arrivato a
un'assiomatica rigorosa.
Ma bisogna comunque tener presente quello che dice Hempel, e che io
cito nel "rigore logico": la struttura teorica rigorosamente
coerente, quando esista, "pesca" nel mondo empirico, ma non tutto ciò
che esiste nella teoria ha l'obbligo di avere un fondamento
osservativo, tanto meno "operazionale" alla Bridgman.

Qualche osservazione alla rinfusa.
Attenzione a non commettere l'errore così tipico delle trattazioni
"alla Fermi", ossia fondate sulle macchine termiche, in cui quando si
parla di lavoro si pensa *solo* al lavoro meccanico.
Mi sembra che questo errore nella didattica secondaria sia universale.
Quando (30 anni fa) tenni il corso di Fisica I cercai di tenermi
lontano da tale errore.

Quanto al postulato zero: io l'ho sempre inteso come un assioma nel
senso adombrato sopra.
Certo insufficiente a definire la temperatura, riesce però a definirla
come classe di equivalenza, e ne dà anche un ordinamento.
E' quindi un primo passo nella costruzione di una struttura matematica.
     

-- 
Elio F
Received on Mon Feb 01 2021 - 21:19:36 CET

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