Re: Calore

From: Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_TIN.it>
Date: Sun, 31 Jan 2021 16:43:07 +0100

Il 31/01/2021 13:14, Giorgio Pastore ha scritto:
>
> In termodinamica coesistono due definizioni di calore almeno dall'inizio del XX secolo. La più antica, basata sulla calorimetria del XIX secolo,
> si basa sull'idea che il calore viene scambiato solo in presenza di differenze di temperatura tra sistema e ambiente.
>
> La seconda, più recente, fu introdotta poco più di 100 anni fa da Caratheodory e ripresa da Born e  Planck ed è presente in molti buoni testi
> contemporanei di termodinamica. In questo caso si parte dall'introduzione del concetto di parete adiabatica definita dalla condizione che per
> sistemi racchiusi in questo tipo di parete, il lavoro richiesto per andare dallo stato A a B (o viceversa) (L_ad(AB)) è indipendente dal
> cammino. In tal modo si introduce l'energia interna come funzione di stato attraverso Delta U(AB)=U(B)-U(A)=L(AB).
> Una volta che abbiamo l'energia interna, se la trasformazione non avviene in condizioni di isolamento mediante pareti adiabatiche, e quindi il
> lavoro L(AB) dipende dal cammino, *definiamo* calore scambiato
>
> Q(AB)= Delta U(AB) - L(AB)
>
> Domanda/provocazione (ho le mie idee ma vorrei sentire pareri).
>
> Che relazione c'è tra le due definizioni? Sono completamente equivalenti?

Comincio con una osservazione abbastanza ovvia:
la seconda definizione è più generale, perché si applica anche
a sistemi che effettuino trasformazioni non quasistatiche per
cui T possa allora non essere definita, se la trasformazione
avvenga tra 2 stati di equilibrio (per cui quindi sia definita
l'energia interna) e se lungo la trasformazione sia possibile
calcolare il lavoro macroscopico.
Per le osservazioni meno ovvie, ci vogliono altri interventi ;-)

Ciao

-- 
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)
Received on Sun Jan 31 2021 - 16:43:07 CET

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