Il 05/02/21 21:04, Alberto Rasà ha scritto:
> Il giorno venerdì 5 febbraio 2021 alle 19:10:03 UTC+1 Giorgio Pastore ha scritto:
> ...
>> ... dovresti riconsiderare la definizione di parete adiabatica.
>> E' chiaro che se la definisci come quella che non fa passare energia se
>> non attraverso il lavoro stai introducento il calore, senza nominarlo,
>> prima del possibile.
>> Se invece la parete adiabatica è quella che permette di avere il lavoro come funzione di stato, il discorso è tutto
>> basto su misure di lavoro.
>>
> Quindi definiresti "parete adiabatica" come quella parete per cui il lavoro diventa una funzione di stato.
Non l'ho inventata io la definizione ma mi sembra che funzioni.
>
> Ma non puoi provare che una tale parete esiste, mi pare, perché il fatto che il lavoro adiabatico dia una funzione di stato è un fatto sperimentale non dimostrabile (a meno di aver già definito il concetto di calore).
E certo, altrimenti che principi fisici sarebbero? I principi delle
discipline fisiche non sono altro che un modo compatto di includere il
minimo di fatti sperimentali da cui derivare tutte le conseguenze utili
alla descrizione e previsione dei fenomeni. Il problema, dal punto di
vista della fisica sta tutto nel "minimo" e nell'avere una struttura dei
principi sufficientemente chiara da permetterne l'utilizzo non ambiguo e
l'identificazione precisa di quali fatti sperimentali ne sono alla base.
Anche la scelta tra le due definizioni di calore da cui sono partito ha
a che fare con quanto sopra.
E vorrei sottolineare che partire da una struttura sufficientemente
chiara dei principi diventa cruciale quanto occorre andare al di là
dell' ambito di applicazione originale.
Giorgio
Received on Fri Feb 05 2021 - 23:29:47 CET
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