Re: Energia elettrica nel deserto. Funzionerebbe?

From: Flavio <flaviozanovello_at_hotmail.com>
Date: 20 Aug 2003 00:02:09 -0700

"Bernardo Mattiucci" <bernardomattiucci_at_tiscali.it> wrote in message news:<bhstno$61r$1_at_lacerta.tiscalinet.it>...
> C'e' un problema di fondo nel nostro discorso che, a quanto pare, si sta
> allargando a dismisura.

Forse hai ragione.

> Ovvero: produrre ingenti quantitativi di energia elettrica senza
> preoccuparci delle conseguenze delle nostre scelte oppure produrre poca
> energia elettrica, localmente (alias "dove serve") e mantenere sotto stretto
> controllo l'eventuale inquinamento prodotto direttamente o indirettamente?

Il problema � che non possiamo scegliere quanta energia produrre
perch� la quantit� richiesta la richiede il mercato. Un altro discorso
sarebbe l'educazione al consumo da parte degli utenti. Tu per�
immagino che ti riferisci a produrre la stessa quanit� di energia con
un gran numero di piccole centrali a basso potenziale inquinante. Si
tratta del discorso della generazione distribuita, all'interno del
quale l'idrogeno come vettore si inserirebbe bene.
Il discorso � per� sempre quello. Con quale tecnologia dovranno
funzionare queste centrali? Tu proponi invece eolico, solare
geotermico ecc. Attualmente nell'UE circa il 22% dell'energia primaria
prodotta viene da queste fonti (includendo l'idroelettrico che ne � la
fetta maggiore), corrispondente a circa il 12% dell'energia consumata.
FAre crescere questa fetta � una impresa titanica, in particolar modo
perch� le possibilit� di sfruttamento dell'idroelettrico (che tra
l'altro non ti piace)sono gi� tutte esplorate. Dove lavoro io si fa
una bella ricerca sul solare ma ti assicuro che si � abbastanza
indietro.

> Se propendiamo per la prima soluzione sono il primo a proporre una bella
> centrale nucleare dell'ultima generazione (3a se non erro).
> Se propendiamo invece per la seconda, beh, propongo eolico, solare,
> geotermico e mareale (le centrali idroelettriche non sono ecologiche....).
>
> Ma qui stiamo parlando di una tecnologia da sviluppare che, tra l'altro, non
> e' sicura al 100%. Ovvero, non sappiamo se funziona realmente o meno.

Giusto, non per carenza dell'idea ma per il beneficio d'inventario che
si deve a tutte le cose nuove. Inoltre queste centrali funzionerebbero
bene nel deserto, dove ci sarebbero problemi e costi di manutenzione
ingenti. Inoltre cozzerebbe col concetto della generazione
distribuita, in quanto non vive molta gente nel deserto.
 
> Cosa fare allora?

Chiaramente io la risposta non ce l'ho, come non ce l'ha nessuno.
Spero nella fusione, che dovrebbe risolvere molti problemi. Il
nucleare ha il problema dele scorie, oltre, come ben sai a quello
della sicurezza. I combustibili fossili presentano i problemi di
inquinamento che ben conosciamo. Le cosidette fonti alternative sono
lungi dal costituire una alternativa tecnico economica valida, anche
se � giusto che la ricerca prosegua indefessamente nella loro
direzione. Le ultime direttive UE hanno grandemente ridotto
l'inquinamento derivante da bruciamento dei combustibili fossili per
produzione di potenza, anche se penso che non si potranno ottenere
molte altre riduzioni. Un grande aumento c'� stato e ancor di pi� ci
sar� per gli inquinanti (in particolare CO2) prodotti dal settore dei
trasporti, in particolar modo dal trasporto su gomma e aereo. Qui le
auto a idrogeno potrebbero aiutare ma a quel punto la domanda sorge
spontanea. Chi ci da l'energia per produrre l'idrogeno?
Come vedi il problema � molto complesso e pertanto tendo ad essere
sempre piuttosto scettico quando qualcuno sbandiera una proposta
risolutiva.

Flavio
Received on Wed Aug 20 2003 - 09:02:09 CEST

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