Il ragionamento fatto da Bohr � abbastanza semplice: si considera l'atomo di
idrogeno come un protone attorno al quale orbita, su traiettoria circolare,
un elettrone. L'elettrone sente una forza di attrazione elettrica.
A questo punto scrivi due equazioni:
1. la 2� legge della dinamica per l'elettrone ( mv^2/r=e^2/r^2)
2. l'ipotesi di Bohr sulla quantizzazione del momento angolare, cio� l'idea
che L possa assumere solo valori multipli della costante di Planck divisa
per 2 pi greco.
Risolvi il sistema e ricavi che r assume valori pari a n^2 per la costante
di Planck al quadrato diviso: 4pi-greco^2, massa dell'eletrone, carica
dell'elettrone al quadrato. Se fai i conti trovi che ( con la carica
dell'elettrone in unit� cgs) il fattore a moltiplicare n^2 � circa 0,5
Armstrong, ovvero circa 50 picometri, in accordo col tuo libro di testo.
> Leggo su un libro di chimica : Bohr ipotizzo' che l'elettrone di un
> atomo di idrogeno potesse girare intorno al nucleo solo su particolari
> orbite circolari,caratterizzate da un valore del raggio r determinato
> dall'espressione r = 53n� (n al quadrato) dove n e' un numero intero e
> positivo (numero quantico principale)e puo' assumere i valori da 1 ,2,
> 3,4,5,6,7 . E dato che quindi l'orbita piu' piccola possibile e'se n=1
> 53 picometri , l'elettrone non potra' mai cadere sul nucleo .
>
> Ora io chiedo (perche' su questo libro di chimica non e' spiegato),
> questo 53 da dove salta fuori ? Perche' questa minima distanza deve
> essere per forza 53 pm e non che so 40 oppure 30 ?
>
> Grazie
>
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Received on Sun Aug 17 2003 - 14:19:13 CEST