Re: Ma come si giustifica l'ESISTENZA?

From: .:Cla:. <claudio.falorni.nospam_at_tiscali.it>
Date: Tue, 24 Jun 2003 17:23:49 +0200

"songohan" ha scritto nel messaggio

> ...
> Alla facolt� di chimica un mio amico espresse il problema con una domanda
> bellissima (ed anche ingenua nel termine usato): MA IL PRIMO ATOMO DA
DOVE
> E' SALTATO FUORI?
>
> Lo capite: il primoatomo da dove � saltato fuori? E lo spazio per
> contenerlo?

Il mio pensiero a riguardo � che il concetto di esistenza � legato alla
percezione umana del tempo. Come ci si dibatte sull'infinito, sullo spazio
infinito, su modelli non euclidei dello spazio, non spiegabili
intuitivamente dalla nostra umana percezione, parimenti si dovrebbe fare col
tempo e quindi col pensare a tutti quei processi evolutivi, di
trasformazione e di creazione che da esso dipendono.
Secondo me, ha poco senso stare a chiedersi da dove proviene, cosa c'era
prima, l'istante della creazione, prima non c'era nulla, ora � stato
creato,... ecc...: in questo modo si suppone implicitamente che la
percezione umana del tempo sia quella assoluta esistente e l'unica
possibile... E perch� lo si dovrebbe dare per scontato?? Per me potrebbe
esiste l'Eterno e non ha senso parlare di prima o dopo e di successione
temporale.
In questo modo sono riuscito a conciliare la mia Fede in D-o con i miei
studi di fisica: credo che i miei sensi, la mia percezione di questo mondo e
i pi� svariati strumenti di indagine siano sempre limitati ad uno spazio e
tempo degli uomini... una restrizione alla percezione umana di un Disegno
Superiore...
Non posso immaginare doce andr� il mio pensiero dopo la mia morte, come non
riesco ad immaginare dove sia stato prima della mia nascita....
La finisco qui, sono pesantemente OT....

Ciao
Claudio
Received on Tue Jun 24 2003 - 17:23:49 CEST

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