Re: scorie radioattive

From: Roberto Rosoni <roberto.rosoni_at_liberoLock.it>
Date: Tue, 24 Jun 2003 18:17:52 +0200

gianmarco, in data Tue, 24 Jun 2003 17:06:14 +0200, ha scritto in
"it.scienza.fisica" nel thread "scorie radioattive":

> Sono incuriosito dal fatto che in rete non si riesca a trovare niente
> riguardo alla effettiva composizione delle scorie radioattive di una
> centrale nucleare.

Di preciso non so neanch'io, ma � una bella zuppa di elementi...

> Non me ne intendo molto sull'argomento, ma sono curioso di sapere qual e'
> il problema reale delle scorie radioattive.
> da quel poco che ho capito il combustibile principale di una centrale
> nucleare e' uranio 238, e l'uranio impoverito e' una sorta di scoria,
> l'uranio 235, molto meno radioattivo del primo; di conseguenza la
> produzione di scorie radioattive diminuisce il pericolo di radioattivita'
> e non riesco a capire quale sia il problema dello stoccaggio.
> basterebbe rimettere le scorie dove si e' estratto l uranio, rendendo
> anche un favore all'ambiente (!)
> qualcuno conosce il vero problema?

Ehm, il vero problema � che non hai capito molto... ;-)

Dunque. L'uranio in natura si presenta soprattutto in due isotopi U238 e
U235. Entrambi, sono assai poco radioattivi, soprattutto il 238.
Quello che � fissile, cio� che pu� fare da "combustibile" in un reattore �
solo l'U235 che � presente solo allo 0,7% circa nel minerale di uranio. Il
resto � U238, inutile per questo scopo.
Nella maggior parte dei tipi di reattori nucleari, quella concentrazione di
U235 � troppo scarsa per mantenere la reazione nucleare, ed ecco quindi che
si sottopone la miscela di uranio naturale ad un processo noto come
arricchimento. All'uscita di questo processo si ottiene uranio con un tasso
di U235 maggiore, intorno al 2-3%, utile come combustibile (ma solo per
quiel 2-3%) e uranio "impoverito" cio� praticamente U238 puro.
Quest'ultimo, essendo il metallo pi� denso che si conosca � utilizzato per
altri scopi, militari e civili. Si noti che l'uso dell'uranio impoverito �
dato esclusivamente dalla sua eccezionale densit� (=peso specifico) e non da
caratteristiche "nucleari".

Quindi in un reattore nucleare "entra" uranio arricchito. E cosa ne "esce"?
Le scorie.
Queste sono in massima parte ancora l'U238 che non ha preso parte alla
reazione (a meno che, come accade in certi ma non in tutti i reattori si sia
convertito nel famigerato plutonio 239) e altra "roba".
Quello infatti che occorre capire � cosa accade ad un nucleo U235 che sia
stato fissionato, cio� spezzato da un neutrone, per produrre energia.
I residui sono ancora elementi chimici pi� leggeri (diciamo con peso atomico
tra il 50 ed il 150 circa) in massima parte radioattivi e parecchio.
Inoltre quando un nucleo radioattivo decade (cio� emette la radiazione) si
trasforma in un altro che pu� essere a sua volta radioattivo e cos� via
finch� l'ultimo di questa "catena di decadimento" � un elemento stabile.

Il problema delle scorie � in massima parte legato agli elementi a vita
"media", cio� quelli che decadono in tempi che diciamo vadano da qualche
decina di anni a qualche decina di millenni.
Sono molto radioattivi e lo sono per tempi ben pi� lunghi della vita media
degli uomini, anzi di ciascuna civilt� nota del passato e del presente.
Questo perch� quelli a vita brevissima decadono prima ancora che il reattore
si sia raffreddato, quelli a vita breve decadono nei primi mesi in cui le
barre di combustibile "vecchie" estratte dal reattore vengono tenute in
un'apposita piscina di fianco al reattore stesso.

Quanto a rimettere quelle schifezze in una miniera di uranio, non � certo
rimettere dentro la stessa "quantit� di radioattivit�" estratta, ma migliaia
(o forse milioni) di volte di pi�. Ci sono proposte di metterle,
opportunamente trattate (vetrificate), in miniere, ad esempio di sale, ma le
incertezze sono ancora molte.

Il discorso � lungo, se vuoi continuiamo a discuterne, ma comunque �
assodato che *IL* problema del nucleare sia la gestione delle scorie.

Ciao.
 
-- 
Roberto Rosoni
<roberto.rosoni_at_liberoLock.it> (Remove the Lock in your replies)
 
Non fare fatica: prendi un martello sufficientemente grosso.
 
Received on Tue Jun 24 2003 - 18:17:52 CEST

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