Re: Calcoli con grandezze fisiche e unità di misura

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Mon, 21 Feb 2011 21:12:35 +0100

Avevo scritto, quasi tre settimane fa:
> La questione generale richiede un discorso piu' lungo. Qui anticipo
> solo che si puo' vedere la definizione di unita' come il metro o la
> mole in modo diverso da come la vedevo.
> Mi riprometto di spiegarmi meglio in un prossimo post.
Quanto prossimo, l'avete visto :)
Ma forse non e' inutile che mantenga la promessa.

Per chiarezza, prendiamo l'esempio piu' semplice: quello della
definizione del metro.
Avevo scritto:
> La lunghezza ha un'unita' definita in base all'unita' di tempo.
E di conseguenza non si puo' ritenere la lunghezza una gr. fondam.

Ripensandoci, mi era venuta in mente una possibile obiezione.
Leggiamo la definizione del metro:

"The metre is the length of the path travelled by light in vacuum
during a time interval of 1/299 792 458 of a second."

Questa puo' essere interpretata cosi': il metro e' definito come lo
spazio percorso dalla luce in un certo intervallo di tempo, che
chiamero' tau.
Questo intervallo di tempo e' definito, in termini della gia' definita
unita' di misura del tempo, come 1/299 792 458 di un secondo, ma cio'
non significa che l'unita' di lunghezza sia vincolata a quella di
tempo, in quanto nella definizione il secondo entra solo per precisare
quanto e' lungo l'intervallo tau, che ha significato in se', a
prescindere dall'unita' di tempo.

La stessa osservazione si puo' fare in tutti gli altri casi che avevo
citato (corrente elettrica, intensita' luminosa, quantita' di materia)
e non sto a ripetermi.

Pero' dopo aver concepito questa obiezione l'ho anche confutata come
segue.

Supponiamo che in futuro si trovi conveniente ridefinire il secondo
(questo non e' affatto assurdo, visto che da tempo si sono ventilate
altre definizioni, o basate su diversi orologi, oppure anche sulle
pulsar...).
Certamente la nuova definizione verrebbe costruita in modo tale da
mantenersi vicina quanto possibile a quella attuale, ma tuttavia
il "nuovo secondo" sarebbe leggermente diverso da quello attuale.

Questo aprirebbe un dilemma per la definizione del metro. Secondo
l'interpretazione che ho proposto sopra, l'intervallo tau non sarebbe
esattamente 1/299 792 458 nuovi secondi, ma un numero leggermente
diverso: si dovrebbe percio' riscrivere la definizione del metro:

"The metre is the length of the path travelled by light in vacuum
during a time interval of ... of a new second."

Oppure si potrebbe decidere di non cambiare la frase, con la
conseguenza di avere un "nuovo metro", definito col nuovo secondo.

Quale sarebbe secondo voi la scelta?
Io non ho dubbi: la seconda alternativa sarebbe assai piu' pratica e
piu' stabile.
Infatti la prima avrebbe tra l'altro il difetto che un'eventuale
rideterminazione del rapporto tra nuovo e vecchio secondo
obbligherebbe a riscrivere la def. del metro...

Ma se si adotta la seconda alternativa, significa che l'unita' di
lunghezza *e' agganciata* a quella di tempo, anche se con un fattore
numerico nella definizione che le lega.
Quindi l'unita' di tempo non e' indip. e la lunghezza *non e' una gr.
fondamentale*.
   

-- 
Elio Fabri
Perche' tu devi pur sapere, aggiunse, mio ottimo Critone, che parlare
scorrettamente non solo e' cosa brutta per se medesima, ma anche fa
male all'anima.
Received on Mon Feb 21 2011 - 21:12:35 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:29 CET