(wrong string) � della luce

From: Paolo Cavallo <paolo.cavallo_at_iperbole.bologna.it>
Date: Wed, 11 Jun 2003 06:33:53 GMT

"Antonio" <antonbot_at_hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:7fd6058.0306070025.c553d7a_at_posting.google.com...
> Avrei bisogno di una delucidazione,
> c'e' qualcosa che non tengo in questo ragionamento?
> Se un astronave viaggiasse con un'accelerazione costante a=10 m/s^2
> nel vuoto (lo spazio)
> dalla formula V=at ricaviamo che
> impiegherebbe circa 1 anno per raggiungere la velocit� della luce.
> Se il ragionamento � corretto perche si discute tanto sulla
> possibilit� di raggiungere tale velocit�?
> Pu� un veicolo reale viaggiare con una tale accelerazione
> costantemente per un anno ?

A differenza di quel che si fa nei messaggi precedenti,
vorrei sottolineare che l'approccio *fisico* a questo
problema deve essere tale da permettere un confronto con
l'esperienza. Il ragionamento "logico" da solo non e' mai
sufficiente, perche' si basa su un certo numero di premesse
la cui validita' puo' essere accertata soltanto andando a
studiarne le conseguenze nella realta'.

In particolare, e' perfettamente possibile esercitare su
oggetti molto piccoli e leggeri quel tipo di azione che in
situazioni "normali" produce un'accelerazione nel senso di
un aumento lineare della velocita'. Lo si puo' fare, ad
esempio, sottoponendo degli elettroni a differenze di
potenziale elevate. Negli acceleratori di particelle, gli
elettroni dovrebbero raggiungere velocita' arbitrariamente
alte, molto maggiori di quella della luce: invece non e'
cosi'. Dopo una fase iniziale brevissima, in cui la
velocita' aumenta "come al solito", si osserva in maniera
inequivocabile che la velocita' aumenta sempre meno, fino a
raggiungere un valore limite praticamente uguale a quello
della velocita' della luce. L'energia degli elettroni cresce
ma la velocita' non cresce praticamente piu'.

Questo e' un fatto, non si scappa. Se il nostro ragionamento
ci conduceva a una previsione diversa, vuol dire che fra le
premesse del ragionamento c'erano degli errori, che vanno
trovati e corretti, formulando nuove premesse che appaiono
meno "naturali". Naturalmente, a quel punto anche quelle
premesse vanno usate per dedurre nuove previsioni, che vanno
sottoposte al confronto con l'esperienza, la quale...

Paolo Cavallo
Received on Wed Jun 11 2003 - 08:33:53 CEST

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