Re: Calcoli con grandezze fisiche e unità di misura
On 2/26/2011 12:55, Elio Fabri wrote:
> Immagino che avrai letto i miei post precedenti, in particolare quelli
> del 4, del 9 e del 21 c.m.
Si` che li ho letti, mi sembrava che nel messaggio che ho commentato le
ragioni di scelta delle grandezze fondamentali fossero messe un po'
troppo da parte. Il lettore accidentale avrebbe potuto trarne una
impressione non corretta.
> Se gli argomenti che ho portato non ti convincono, dovresti spiegarmi
> perche'.
> Vedi in particolare quello che ho scritto il 21: l'obiezione e la
> relativa confutazione.
Vedo piu` separata la scelta della grandezza fondamentale dal modo con
cui realizzare l'unita` di misura di quella grandezza. Se si decide (per
consuetudine, per comodita`, per motivi teorici, per facilita` di
realizzare un campione) che la lunghezza sia una grandezza fondamentale,
quella rimane fondamentale indipendentemente da come si realizza il
campione.
La realizzazione del campione e` un esperimento che da` come risultato
l'equivalente di due tratti su una sbarra. Non ha importanza come viene
realizzato l'esperimento, basta che fornisca una distanza stabile, con
poco rumore e facilmente riproducibile, vale a dire ricostruibile o
trasportabile.
Per i lettori accidentali, la definizione del piede come lunghezza del
piede del re non era stabile, e non era neanche riproducibile. La
lunghezza del piede definita come media della lunghezza dei piedi dei
primi 12 adulti maschi che uscivano dalla messa in chiesa una certa
domenica dell'anno non era stabile ma riduceva il rumore con
l'operazione di media ed era facilmente riproducibile.
La definizione di distanza fra due tratti tracciati su un regolo di
ferro messo in un certo muro e` piu` stabile e precisa rispetto ai casi
precedenti, ma non e` riproducibile. Si migliora la stabilita` e il
rumore con la sbarra di platino iridio usata per la definizione del
metro, ma la riproducibilita` e` sempre pessima. Di campione ce n'e`
solo uno!
La definizione basata sulla lunghezza d'onda di una particolare
radiazione rendeva il campione piu` stabile, preciso e riproducibile da
qualunque laboratorio metrologico. Infine la definizione attuale con la
velocita` della luce e il tempo riduce il rumore sulla costruzione
dell'unita` di misura ed e` riproducibile in un qualunque laboratorio
metrologico.
Se trovo una tecnica che mi permette ad esempio di ridurre il rumore
nella costruzione dell'unita` di misura, utilizzo la nuova tecnica
cercando di fare in modo che la nuova definizione dell'unita` sia la
piu` vicina possibile a quella precedente.
Una nuova definizione potrebbe anche non contenere il tempo (anche se la
vedo improbabile perche' il tempo attualmente e` la grandezza che si
riesce a misurare con migliore risoluzione e precisione).
Se per definire il metro uso una unita` di tempo, e questa cambia,
cambio il coefficiente della definizione di metro. Sono quindi piu`
favorevole alla prima soluzione che avevi proposto nel messaggio del 21.
Voglio dire che la costruzione dell'unita` di misura e` solo un
accidente, anche se si basa su un'altra grandezza, non e` detto che
debba cambiare se cambia la prima grandezza.
Il secondo e` cambiato un paio di volte, senza che il metro cambiasse.
Ore che la definizione di lunghezza contiene il tempo secondo me
continua a rimanere una grandezza fondamentale, possibilmente della
stessa lunghezza, anche se cambia l'unita` di tempo.
Received on Sun Feb 27 2011 - 09:55:00 CET
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