Gianni Comoretto wrote:
> Una volta in orbita,
> riaccendevi il motore del terzo stadio al momento preciso per inserirsi
> nell'orbita di trasferimento. POI, con calma, tiravi fuori il LEM, ed
> abbandonavi il terzo stadio (che spesso si schiantava sulla Luna).
E` vero, era il terzo stadio che spingeva in orbita translunare. Avevo
in mente apollo 8 (mi pare) dove la manovra di spacchettamento del lem
l'avevano fatta in orbita terrestre. Ma era solo una prova della
manovra, erano stati in orbita terrestre.
> Praticamente tutti i conti sono fatti tenendo conto di tutto, in un
> megaprogramma sviluppato al JPL, l'Orbit Determination Program.
Dove il tutto comprende anche un po' di asteroidi ed effetti relativistici.
I calcoli di orbite con le sfere di influenza piacevano molto alla mia
professoressa di volo orbitale o come si chiamava il suo corso. Per fare
i primi conti era utile, poi certamente si affinano con i conti numerici.
> La situazione pero' e' ancora un po' diversa. Siccome la Terra e Marte
> sono in caduta libera rispetto al Sole, in una zona MOLTO ampia puoi
> fare i conti RISPETTO AL PIANETA ignorando quasi il Sole.
La maggior parte dell'orbita di trasferimento ha i parametri eliocentrici.
> La Luna e'
> praticamente in orbita intorno al Sole, con piccole oscillazioni dovute
> alla Terra, ma puoi considerare (e normalmente si fa cosi') il sistema
> Terra-Luna come un tutt'uno in orbita intorno al Sole, e poi la Luna, in
> questo sistema, che orbita intorno alla Terra.
Per quello che ho tirato fuori una missione transplanetaria. Nella terra
luna non conviene mai passare in riferimento eliocentrico.
> In altre parole, nella zona di confine puoi vedere l'astronave sia in
> orbita rispetto alla Terra (magari iperbolica), che entrambi in orbita
> rispetto al Sole. Questo ti semplifica molto i conti, anche se poi devi
> rifarli BENE se vuoi beccare Marte (che e' proprio piccolo).
Gia`, e poi va a finire che la sonda arriva una ottantina di kilometri
troppo bassa e non sopravvive al passaggio nell'atmosfera :-), ma li`
l'errore era in una conversione.
> Essendo Terra e Luna comparabili, il discorso di cui sopra non funziona,
> e occorre integrare l'orbita tenendo conto di entrambi i corpi.
Anche quando si entra in orbita intorno alla luna?
> Il punto agravitazionale pero' ha poco senso. Han piu' senso i punti
> dinamici (punti di Lagrange),
Su questo sono d'accordo. Ma non mi pareva il caso di tirarli fuori per
una risposta in cui il problema di fondo era se a 300 km sulla
superficie terrestre ci fosse ancora l'attrazione gravitazionale.
> in cui le forze combinate fanno in modo
> che l'astronave si possa muovere in modo sincrono con Terra e Luna. In
> altre parole i punti in cui un corpo in orbita circolare intorno alla
> Terra rimane sempre "fisso" rispetto alla Luna. Questi punti sono 4, 2
> (stabili) che formano 2 triangoli equilateri con Terra e Luna, e 2 sula
> retta che congiunge Terra e Luna, uno all'interno e uno all'esterno di
> quest'ultima.
4 punti di lagrange? Ne ricordavo 5, tre dei quali instabili.
Ciao, grazie
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Tue May 27 2003 - 19:18:13 CEST