Re: crisi fisica classica

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sat, 24 May 2003 21:08:46 +0200

Roberto Rosoni ha scritto:
> ...
> E alla fine il succo di tutti i loro lavori e' che la nozione di verita'
> (ovviamente matematica) e' piu' forte di quelle di dimostrabilita' e di
> computabilita'.
Io direi piu' ampia, non piu' forte.

> E, filosoficamente, questi non sono forse "limiti intrinseci" al sapere?
Non vedo perche'.
E' solo un limite a un certo modo di costruire sistemi logici formali.
Che c'entra col "sapere"?

> ...
> Spesso ti irriti quando si parla, in svariati contesti, di "climi
> culturali". Perche' ne neghi l'esistenza? O forse invece perche' temi che
> dietro questo termine si celi qualche tentativo di legittimazione della
> fisica newage e analoghe amenita', e quindi, nel dubbio, preferisci tagliare
> subito le gambe a chi ne parla?
No, e' che il paradigma del "clima" e' spesso forzato: si da' importanza
a chi rientra nel clima, si trascura chi non ci rientra, si semplificano
le posizioni...
Poi c'e' anche il fatto di spesso simili operazioni non sono affatto
neutrali: tendono a convincere di certe tesi senza metterle in tavola
esplicitamente e senza confrontarle con gli oppositori.

> Sei gia' gentile cosi', cerchero' di lavorarci sopra. Al limite, se ti viene in
> mente al volo qualche nome di scienziato protagonista di celebri battaglie,
> quelle che ai congressi di solito iniziano con "mi consenta di dissentire,
> esimio collega,..." ;-)
Ti cito solo l'epica battaglia che vide da una parte Boltzmann e
Maxwell, fautori della meccanica statistica e della realta' degli atomi,
e dall'altra Kelvin, Mach, Ostwald, su posizioni niente affatto
coincidenti tra loro, ma duramente contrari.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sat May 24 2003 - 21:08:46 CEST

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