Elio Fabri wrote:
> Le cose che scrive Valter posso condividerle per intero.
> Ma questa e' la prova del casino che Nora ha prodotto: Valter e' uno di
> quelli che non scrivono e non leggono is, per cui non sa quello che sta
> succedendo li'.
> Questo intervento in is sarebbe stato molto opportuno, perche' li' ci
> sono dei "filosofi" (chiamiamoli cosi') che a essere cortesi esprimono
> opinioni leggermente divergenti da quelle di Valter...
Ciao, sono andato a sbirciare su IS... Sono contento di avere
smesso di frequentare quel posto da qualche anno (dopo alcune liti furiose
qualcuno aveva anche cominciato a telefonarmi a casa oltre a spedirmi
e-mail privati di insulti, allora ho chiuso del tutto).
In ogni caso, se ritieni che sia utile, puoi prendere il mio intervento a
cui fai riferimento sopra e mandarlo a tuo nome su IS, anzi se
lo riscrivi tu sono sicuro che risultera' piu' chiaro (Nicola dice
che e' confuso, secondo me non lo e', ma dato che l'ho scritto io
non sono sicuramente un giudice imparziale).
...Basta che non mi tiri in causa.
Ho letto uno dei tuoi interventi in cui dici che l'interpretazione di
Bohm e' del tutto equivalente all'interpretazione standard della MQ.
Non e' proprio del tutto vero: c'e' un problema enorme nella teoria
di Bohm che allontana mille miglia quella formulazione da quella della
MQ standard. Non e' possibile (almeno fino ad ora nessuno c'e' riuscito)
costruire l'equivalente della cosiddetta "seconda quantizzazione" con
la teoria di Bohm: i processi di creazione e distruzione di particelle,
come quelli dell'ordinaria QED non si possono descrivere con la formulazione
di Bohm. Quindi le due teorie non sono davvero equivalenti, mi aspetterei
che se lo fossero, anche la seconda quantizzazione potrebbe essere formulata
a' la Bohm.
Credo che il punto sia questo: nella teoria di Bohm il numero di particelle
e' fissato punto e basta e non ha proprieta' "apparentemente probabilistiche"
come posizione o impulso, nella teoria quantistica invece puo' diventare
un osservabile nel formalismo di seconda quantizzazione con tutte le conseguenze.
L'approccio di Bohm esteso in modo diretto a sistemi a piu' particelle sembrerebbe
introdurre una regola di superselezione che nella teoria dei campi quantistici non
si osserva affatto.
Il fatto che il numero di particelle sia indefinito (nel senso quantistico)
in alcuni stati non e' una stranezza, ma rende conto di qualcosa di fisicamente
rilevante. Se uno considera una teoria di campo bosonica,
gli stati con proprieta' macroscopiche (cioe' quegli stati su cui non e' nullo
il valore medio dell'operatore di campo in un evento fissato) sono i cosiddetti stati
"coerenti". Questi stati rendono conto del fatto che i campi (bosonici!)
ci appaiono come campi classici prima di tutto (il campo EM prima dell'avvento della
MQ). Questi stati NON possono avere un numero di particelle definito per costruzione:
se cosi' fosse il valore medio del campo sarebbe esattamente zero in ogni punto.
Ciao, Valter
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Valter Moretti
Faculty of Science
Department of Mathematics
University of Trento
Italy
http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Fri May 23 2003 - 09:29:01 CEST