Roberto Rosoni ha scritto:
> Libri e Prof. del Liceo, 1978 circa. Qualcosa dovrebbe esserci anche sulla
> Storia del tempo di Hawking (ma vado a memoria).
> Pero' ho voluto vedere con google altri riferimenti. La maggioranza dei link
> puntano a siti liceali e tesine, pero' ad esempio all'Istituto Nazionale di
> Astrofisica
> http://www.pd.astro.it/othersites/altrimondi/prot02_083/Scoperta.htm
>
> leggi:
> --------------------------
> Alla fine dell'800, quando l'entusiasmo positivista era ai massimi livelli,
> le basi teorico-sperimentali a cui veniva ricondotta ogni conoscenza del
> mondo, erano costituite dalla meccanica di Newton e dalle equazioni di
> Maxwell del campo elettromagnetico. Eppure, si riteneva di essere sul punto
> di poter dare risposta ad ogni quesito, di essere quasi arrivati alla
> conoscenza dei fondamenti! Ma una tale ambizione venne ben presto
> ridimensionata e dagli inizi del 900 in poi si � assistito ad un
> accavallarsi di piccole e grandi rivoluzioni.
Benissimo: ottimo esempio della "vulgata" di cui si discute. Ma quanto
e' fondata? quanto e' autorevole? Non penserai che mi debba commuovere
perche' viene dell'Ist. Naz. di Astrofisica: si trattera' di una precisa
persona, e bisognerebbe vedere quanto sa di prima mano, e quanto ripete
cose dette da altri...
E' interessante soprattuto il richiamo al positivismo, che oggi si usa
tirare da tutte le parti, sempre in senso negativo: perfino come
antesignano del marzismo, quando e' noto che sono sempre stati
inconciliabili... Altra prova d'ignoranza, visto che anche i fondatori
della m.q. erano fortemente influenzati dal positivismo, soprattutto
nella versione della scuola di Vienna.
Questo per l'esattezza storica in senso generale.
> Io ho capito che il programma di Hilbert voleva rendere definitivamente
> inossidabile ogni risultato della matematica. Mi sbaglio?
Non direi proprio questo. Il discorso sarebbe assai lungo, e non sa fare
dimeglio che citartialcuni brani da "Introductioni to Metamathematics"
di Kleene (pag. 53 e seguenti):
"Il formalismo e' il risultato di un passo ulteriore, teso ad affrontare
la crisi causata dai paradossi e la sfida alla matematica classica
portata da Brouwer e Weyl. [...]
"Per salvare la matematica dalla critica intuizionistica, egli propose
un programma che possiamo formulare preliminarmente come segue: la
matematica classica va formulata come un teoria assiomatica formale, e
di questa teoria va provata la compatiblita', ossia l'assenza di
contraddizioni. [...]
"La teoria matematica dicui sispera di provare la compatibilita' diviene
allora essa stessa oggetto di uno studio matematico, che Hilbert chiama
'metamatematica' o 'teoria della dimostrazione'."
> Certo, che fu preso seriamente fino a che Goedel non lo demoli', dimostrando
> l'esistenza di teoremi non derivabili internamente al proprio sistema
> formale!
Questo l'hai imparato da Zichicbi? :) Se non sono derivabili non sono
teoremi...
Comunque l'importante e' che i risultati di Goedel sono appunto
risultati della metamatematica, costruiti quindi nella linea del metodo
indicato da Hilbert.
> Mi scuso per il termine "faciloneria" che, nonostante l'inciso tra parentesi
> ha connotati negativi che non intendevo esprimere (e che ovviamente non
> penso). Non trovo una parola adatta a specificare cosa penso di
> quell'atteggiamento... ottimismo? pensiero positivo? non saprei. Se vuoi
> provarci tu a trovarne una adatta (e' un invito a spiegarmi le mie idee), mi
> farebbe piacere.
Non e' la parola che manca, e' la realta' che non corrisponde. Certo
c'era anche chi pensava cosi', ma altrettanti che avevano atteggiamenti
opposti
> Mi piacerebbe, ma devi averne tu voglia.
Sinceramente, almeno per il momento non mi sento. Ti faccio al massimo
una lista di nomi: cerca di riempirla tu.
Calore, luce, campi e cariche, termodinamica, atomi (realta',
struttura), etere...
Qui siamo in pieno '800, dall'inizio alla fine. Tutti problemi,
discussioni a non finire, difficolta' risolte e non risolte...
> E' il Bellone direttore di Le Scienze?
Si', ma molto piu' giovane.
Delo ha scritto:
> ...
> Bisognava capire che un elettrone non si comporta
> sempre come una palla da bigliardo per prendere coscienza che la realta' non
> e' determinata???? (...)
Questa non l'ho proprio capita.
E poi dici che non bisogna fare filosofia...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Mon May 19 2003 - 20:57:27 CEST