Roberto Rosoni ha scritto:
> In qualunque caso di quelli che descrivi, l'energia assorbita e non
> restituita sotto forma di luce visibile e' emessa sotto forma di radiazione
> termica (infrarosso) e quindi, in ultima analisi, di calore.
> A dire il vero anche quella visibile che cade su un oggetto diventa poi
> calore, a meno che sia utilizzata per altro, come ad esempio puo' fare una
> pianta.
e in altro post:
> E' per questo che ho detto "in ultima analisi". Anzi, la radiazione termica
> non e' calore. Lo diventa quando incide su un corpo e ne innalza la
> temperatura.
Ahi ahi, che tema spinoso questo!
Radiazione termica , calore, temperatura...
1. La radiazione solare che ci arriva *e'* a tutti gli effetti calore.
Equivale al contatto termico con una sorgente ad alta temperatura (circa
5800 K).
Non ha alcuna importanza che sia anche visibile. Ne ha che si tratta con
buona approssimazione di "radiazione nera".
2. Non e' "termica" la radiazione infrarossa. Lo si dice spesso, ha una
radice storica, ma e' sbagliato. L'infrarosso differisce per la
lunghezza d'onda dalla radiazione visibile, ma trasporta energia e puo'
scaldare un corpo come quella di qualsiasi altra l. d'onda.
In questo senso tutta la radiazione e' termica.
Ma per es. una rad. monocromatica non puo' essere chiamata calore
perche' non e' radiazione di equilibrio (appunto, radiazione nera).
3. Non e' vero che la radiazione diventa calore quando innalza la
temperatura di un corpo. "Calore" e' un modo di trasferire energia fra
due corpi: in forma "disordinata", ossia senza variazione di parametri
macroscopici come volume, magnetizzazione, o altri.
Quando l'energia (come calore ma amche come lavoro) viene assorbita va
ad aumentare l'energia interna, e di solito (non sempre) cio' implica un
aumento di temperatura.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sun May 18 2003 - 20:58:57 CEST
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