Re: Watt e VA

From: 20QfwfQ02 <maurizio.b_at_fastwebnet.it>
Date: Thu, 17 Apr 2003 20:16:45 +0200

"Davide" ha scritto:

> > [...]

> E' curioso spiegare anche la situazione duale: quando il carico �
fortemente
> capacitivo si usano degli induttori per effettuare il rifasamento. Si, ma
> quando il carico � capacitivo? Praticamente tutti gli strumenti che
> necessitano di corrente elettrica per funzionare presentano un carico
> fortemente induttivo (motori elettrici, lampadine, alimentatori in genere,
> e compagnia bella...), con tutte le considerazioni del caso sul phi. Uno
dei
> poi casi di carico praticamente puramente capacitivo se lo becca proprio
> l'ENEL che di notte, quando gran parte dell'utenza � staccata (e quindi
> non ci sono i carichi induttivi), "vede" le proprie linee di trasmissione
come
> dei lunghissimi condensatori longilinei e quindi si trova a dover
> fronteggiare il problema duale a quello spiegato da "20Qfwf02Q".

Anche questo fenomeno � ben noto nell'ambiente. E non si rifasa. Non c'�
modo di sfasare la corrente nel generatore: ci riesce solo il carico
(essendo il generatore quasi ideale); e se si tentasse di rifasare con un
carico induttivo si produrrebbe risonanza locale con la sola resistenza di
generatore presente (pochi milliohm, quindi un bel cortocircuito, di quelli
della festa). L'effetto dell'apertura di un carico capacitivo si vede bene
sui sezionatori d'alta tensione, che, quando si aprono per isolare la linea,
si trascinano archi lunghi dei metri. Gli interruttori neanche ci provano,
non avendo a disposizione l'energia d'arco di cui si servono per
interrompere la corrente. L'interruzione di piccole correnti capacitive � un
bau-bau per gli impiantisti, perch� pu� causare i cosiddetti guasti
evolutivi (l'arco di bassa potenza raggiunge un punto di massa e provoca
quindi un cortocircuito a piena potenza).

> Davide

queffe
Received on Thu Apr 17 2003 - 20:16:45 CEST

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