"Flavio" ha scritto:
[...]
> ... Mi
> raccomando, associare energia con i campi elettrici e magnetico non
> deve spingersi fino al punto di localizzare l'energia esattamente dove
> e' localizzato il campo.
Temo di non aver capito bene.
Un campo elettrico, o uno magnetico, � "localizzato"?
E' localizzata, eventualmente e idealmente, la sua sorgente.
In via di principio il campo elettrico generato da una carica statica o uno
magnetico generato da un filo percorso da corrente occupa *tutto* lo spazio
se non ci sono opportune schermature.
Di fatto capacit� e induttanza sono calcolate proprio in termini energetici
come effetti globali sul generatore (equivalente) che le alimenta. Le
formule che le legano al campo descrivono quest'ultimo in modo semplice ma
non significativo in termini di distribuzione spaziale reale del campo, se
non in condizioni ideali, cio� mai verificate. I legami, in altre parole,
sono congetture di notevole efficacia, ma solo congetture, idealizzazioni.
Quindi non � che si localizzi l'energia "nella" causa del campo
(condensatore o induttore) o l� dove � pi� intenso, ma la rete che alimenta
per esempio un induttore *vede* l'energia come gestita dall'induttore
stesso, ossia come "localizzata". Ed � ci� che serve per calcolare il
comportamento del circuito, pur sapendo che quell'energia interessa, per
cos� dire, l'intero universo.
> Flavio
queffe
Received on Wed Apr 16 2003 - 22:23:01 CEST
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