On Tue, 15 Apr 2003 21:07:47 +0200, Elio Fabri wrote:
>Delo ha scritto:
[...]
>rez ha scritto:
>>Ah ti era piaciuta, ieri non avevo visto questa riga, allora ti
>>posto qcs sull'energia che e` simpatica e indicativa.. dalle
>>domande che fai nell'altro post dovrebbe andarti molto bene uno
>>schema di studio della RR che e` stato iniziato dal sommo
>>Levi-Civita e che riporta il piu` possibile la RR alla meccanica
>>classica di Newton.
>>...
>Sempre rivolgendomi a Delo, e a chiunque altrifosse interessato,
>desidero avvisare che a mio giudizio conviene, a chi voglia capire
>qualcosa di relativita', ignorare cio' che scrive questo signore.
>Si tratta di cose il piu' delle volte errate o almeno pesantemente
>antiquate, che possono solo mettere fuori strada un principiante.
>Puo' anche accadere, piu' o meno per caso, che qualche volta scriva
>anche cose giuste, ma il gioco (di scovarle) non vale la candela.
>Secondo me, si capisce...
Secondo me questo pessimo giudizio nei miei confronti non fa onore
solo a questo stesso signore che lo ha espresso e non certo a me.
Ecco quanto scrive il (mio) prof Giorgio Ferrarese, ordinario a
a Roma e membro dell'Accademia dei Lincei, con (C) 1985.
"L'energia E e la massa m della particella differiscono per una
costante moltiplicativa, come se si trattasse di due aspetti
diversi di una medesima grandezza fisica (equivalenza tra massa ed
energia).
Naturalmente E comprende, tanto l'energia di riposo E_0=m_0 c^2
(intrinseca ed enorme, essendo proporzionale a c^2), quanto
l'energia di movimento (relativa), dovuta alla velocita` v della
particella. La parentela con l'ordinaria energia cinetica appare
subito, sviluppando il secondo membro della (41)
[la (41) e`: E=E_0/sqrt(1-v^2/c^2)]
fino al primo ordine rispetto a v^2/c^2. Si ha infatti la formula
approssimata
(42) E=~ E_0 + 1/2 m_0 v^2,
la quale mette in evidenza, per moti lenti (v^2<<c^2), due termini
principali: l'energia materiale propria m_0 c^2, e l'energia
cinetica relativa T=m_0 v^2/2.
......
Cio` conferma che un punto materiale non puo` raggiungere o
superare la velocita` della luce, visto che non puo` avere una
energia infinita.
Andamento simile ha m=E/c^2: e` la massa <<inerziale>>, e misura
quindi la crescente difficolta` del punto ad accelerare
(nell'ambito del riferimento galileiano considerato), allorche' ci
si avvicina alla velocita` della luce.
Si noti esplicitamente che le numerose definizioni introdotte
nell'ambito della dinamica relativa non sono prive di reale
significato fisico: esse (compatibilmente con l'allargamento dello
schema) sono tutte volte a porre le leggi relative, con i loro
contenuti, nella forma piu` vicina possibile a quella newtoniana,
nel rispetto (come da programma) del principio di relativita`
esteso. In particolare, dall'equivalenza einsteiniana tra massa ed
energia, si puo` facilmente far discendere un principio generale
di <<conservazione>> della massa e dell'energia, valido per i
sistemi isolati qualunque.
Si vuol dire che, se nell'ambito di un sistema isolato si ha un
incremento dell'energia di pura materia, si viene anche a......"
[Il programma cui accenna e` appunto quello stesso iniziato dal
Levi-Civita (e che avevo indicato a Delo) e continuato dal fior
fiore degli accademici italiani di meccanica:
Levi-Civita --> Krall + Cattaneo --> Ferrarese.]
Con questa lunga citazione, alla quale mi son trovato ingiustamente
obbligato, ho dunque mostrato quanto fallace e imprudente sia
stato il suo giudicarmi e quanto grave, sempre naturalmente a mio
giudizio, la ignoranza di questi lavori per chi tratta di teorie
relativistiche.
--
Saluti,
Remigio Zedda
-- Linux 2.4.18 su Debian GNU/Linux 3.0 "Woody"
Received on Thu Apr 17 2003 - 12:20:17 CEST