> A mio modesto parere la distinzione e' solo una (balorda) invenzione
> degli elettrotecnici.
Non la vedo una cosa cosi' balorda visto che l'energia attiva,derivante
dalla potenza attiva, � quella che io consumo e che mi serve per far
girare il mio motore o scaldare la mia stufetta. E' quella che io pago,
perch�
� legata al "carbone" che sto facendo consumare all'ENEL in centrale.
L'energia reattiva non consuma carbone in centrale per far girare
la turbina. L'aumento di corrente che percorre una linea dovuto
dal passaggio di un carico puramente attivo ad uno attivo-reattivo,
a parit� di potenza utile trasferita al carico,
provoca s� maggiori perdite, e quindi maggior carbone da usare,
ma sempre di natura attiva ( rI^2). In altre parole l'energia
reattiva non si consuma, ma la sua esistenza deriva dalla
natura stessa di certi carichi.
La potenza apparente invece � difatto una invezione degli
elettrotecnici e serve solo per avere un'idea della "taglia"
del dispositivo elettrico che devo utilizzare e mi consente di
dimensionare ad esempio i cavi di alimentazione indipendentemente
da quale sia la potenza attiva o reattiva.
Received on Mon Apr 14 2003 - 22:36:16 CEST
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