"birkof" ha scritto:
> Ciao a tutti,
> vorrei avere un chiarimento.
> Sapendo che la costante di tempo di scarica-carica di un condensatore e'
> pari a t=RC e questo conferma il senso comune secondo il quale maggiore e'
> la resistenza al passaggio della corrente e maggiore e' il tempo
> necessario per es. a caricare un condensatore.
> Per quanto riguarda un induttore invece la costante di tempo e' t=L/R. A
> questo punto pero' mi sembra strano e poco intuitivo affermare che
> maggiore e' la resistenza "vista" dall'induttanza e minore e' il tempo
> necessario a mandare a regime o a 0 la corrente nell'induttore. Come
> potrei immaginare la cosa? Il condensatore lo posso vedere come un
> "secchio" che si deve riempire di "cariche" mentre l'induttore come potrei
> vederlo? Sono domande un po' filosofiche ma devo spiegare questi concetti
> a persone che non hanno molte nozioni di fisica o elettrotecnica e non
> posso parlare di andamenti esponenziali ed equazioni differenziali..
>
> Grazie dell'attenzione
Nel processo di carica la resistenza non � "vista" dal condensatore o
dall'induttanza, ma dal generatore. A essere "vista" dal condensatore o
dall'induttore � nel processo di scarica.
Nel caso del condensatore, l'analogia del serbatoio caricato o scaricato
attraverso un'apertura di sezione pi� o meno grande (resistenza pi� o meno
piccola) va bene: l'equazione � la stessa, a parte il significato dei
parametri. Quindi il modello � tanto intuitivo quanto rigoroso, ma va bene
anche quello della molla con attrito (es. immersa in un fluido pi� o meno
viscoso).
Ricordando che l'induttanza � legata alle cariche in movimento, l'analogia
adatta per l'induttore � quella del condotto in cui scorre un fluido
incomprimibile a una certa velocit� costante. Quando a un estremo del
condotto si applica un gradino di pressione positiva o negativa (carica o
scarica), nel fluido si forma un fronte d'onda che si propaga a una certa
velocit�; se la parete del condotto � indeformabile (resistenza infinita
alla pressione) il fronte si propaga istantaneamente; se la parete del
condotto � invece deformabile, il fronte si propaga tanto pi� lentamente
quanto pi� la parete � deformabile (bassa resistenza alla pressione: si
osserva infatti un rigonfiamento propagarsi lungo il condotto).
Anche in questo caso il modello � intuitivo ma anche rigoroso, l'equazione
di funzionamento, a parte sempre i parametri, essendo la medesima.
L'induttanza � ben rappresentata dall'inerzia del fluido, quindi dalla sua
massa.
Da notare, non solo per completare l'analogia ma per mostrare la struttura
perfettamente duale delle due costanti di tempo, che nel caso dell'induttore
la costante di tempo � proporzionale alla *cedevolezza* della parete del
condotto, cedevolezza che corrisponde alla conduttanza elettrica, quindi la
relativa costante di tempo si pu� scrivere:
tau = GL (tau = RC)
Ma si possono escogitare altri modelli.
Anche le equazioni differenziali relative, per�, possono essere spiegate in
modo altrettanto "filosofico", ragionando in termini discreti come del resto
fa un qualunque software di simulazione di circuiti.
saluti filosofico-digitali
queffe
Received on Sun Apr 13 2003 - 19:14:04 CEST
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