Re: differenziali

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Tue, 08 Apr 2003 21:21:02 +0200

AAnDrEE ha scritto:
> ...
> Sarei curioso di sapere piuttosto come era organizzata la didattica ai tuoi
> tempi.
> Quando andavano di moda manuali come il Perucca insomma.
Ai miei tempi il Perucca cominciava a essere abbandonato, in favore di
Amaldi e Bernardini...
Ma non e' possibile nessun confronto.
Allora gia' il liceo era una scuola selettiva e non di massa. Molti
ragazzi semplicemente non andavano oltre le elementari, massimo la media
(non esisteva ancora l'obbligo a 14 anni).
Poi ben pochi si sognavano d'iscriversi a Fisica: *a Roma* al primo anno
trovavi si' e no 20 studenti, e non tutti resistevano... (ma a
ingegneria erano gia' centinaia). Percio' non c'era bisogno di
preoccuparsi: chi capiva, bene; chi non capiva, che prendesse un'altra
strada...
Capisci quindi che il problema didattico semplicemente non esisteva, e
non serve a niente parlare di quei tempi.

> *a proposito
> sbaglio o decenni fa gli insegnamenti di fisica del biennio si chiamavano
> Fisica Sperimentale e
> non F.Generale?
Non sbagli: il cambiamento e' avvenuto nel 1960, insieme con parecchi
altri.
Ma non e' che la Fisica Sperimentale che ho seguito io fosse molto
sperimentale...

> Non mi sembra accettabile. Bisognerebbe pensare pero' che ci sono studenti
> che si preoccupano di studiare solo cio' che c'e' sul libro di testo e
> quello che ha detto il professore, senza minimamente prendere in
> considerazione l' ipotesi di consultare piu' manuali di testo.
Non credo sia questo il problema. La poverina di cui stiamo parlando non
poteva immaginare che a un prof sarebbe saltato il ticchio di chiederle
perche' quella certa formula si chiama "relazione di dispersione", e non
ne faccio una colpa a lei.
Il vero problema e' che *nessuno* prima di allora le avesse nominato il
*fenomeno* della dispersione. Perche' sono sicuro (ho detto che era
abbastanza brava) che se l'avesse sentito, se lo sarebbe ricordato.

> Io cmq credo che se non si vuol fare la fisica " a chiacchere " come tu hai
> detto in altre occasioni forse non sarebbe male conoscere anche un po' di
> Analisi. Io trovo molto irritante per esempio lo stile dei manuali americani
> che per paura di usare una derivata, un gradiente o un qualunque altro
> concetto appena avanzato fanno tutti i discorsi utilizzando incrementi
> finiti, insomma i libri stile Halliday o Alonso -Finn che a quanto pare sono
> i piu' utilizzati.
Questo sarebbe un discorso lungo e complesso. Il mio punto di vista e'
forse eterodosso, ma piuttosto differente, ma ora non vorrei entrarci.

> ...
> Proprio ieri mi e' capitata per le mani una
> copia dell' Amaldi del 1963 non mi sembra che l' autore avesse molta paura
> di usare concetti riferibili anche al corso di analisi II per spiegare la
> Fisica.
Vedi sopra... Per chi e' stato scritto quel libro (edizione riveduta
della mia edizione 1946)?

Per me e' molto molto piu' serio un altro aspetto.
Parliamo del secondo esame di lunedi': astrofisica I (esame del terzo
anno).
La fanciulla ignora la distanza Terra-Sole, e molti altri dati numerici:
"sa, io per i numeri proprio...".
Le diciamo la distanza Terra-Sole (150 milioni di km: lo dico perche'
non sono mica sicuro che tutti quelli che leggono la conoscano...), e
poi chiediamo quanto potra' valere il diametro del Sole. Naturalmente
non lo sa, ma invitata ad azzardare una cifra, spara: "100 milioni di
km?"
Siamo al terzo anno, ripeto, del corso di laurea in Fisica.
E ha pure avuto 22...

A che c... serve, a una cosi', propinarle l'analisi?
Queste cose vengono *assolutamente* prima! Non si dovrebbe passare
neppure il primo anno, in quelle condizioni! E invece...

A proposito: come forse sapete, e forse no, ora i docenti hanno anche un
fondo d'incentivazione, il che vuol dire che possono guadagnare di piu'
se lavorano di piu'.
Uno dei criteri e' il "rating didattico". Credete che significhi che uno
insegna bene? Mai piu'!
E' arrivata ieri la spiegazione (per la nostra facolta'). Il rating si
basa sul numero di esami superati dagli studenti del proprio corso.
Occorrono commenti?
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Tue Apr 08 2003 - 21:21:02 CEST

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