"Gavrila" wrote:
> Mi permetto di dissentire. Cosi' senza arte ne' parte, a lume di naso,
> (scegliete voi quale espressione mettere che esprima superficialita' :P ),
:-) in questi casi, per esprimere il fatto che sto per manifestare un
pensiero non rigorosamente elaborato, e/o per mettere le mani avanti per
eventuali falle nel ragionamento, io uso l'avverbio "intuitivamente"; ma
so che a molti non piace questa espressione.
"Gavrila" wrote again:
> facciamo allora un'altra considerazione:supponiamo l'intercapedine molto
> sottile ( o meglio io l'ho immaginata cosi'). In questo caso lo scambio per
> cunduzione e' piu' rilevante ( e non e' vero che non c'e'...
> temperatura--->energia cinetica--->urti)rispetto a quello della convezione,
> in quanto l'aria si muove poco essendo lo spazio piccolo.
> Beninteso che la convezione invece giochi un ruolo fondamentale all'ESTERNO
> del pannello dove ho supposto l'ambiente piu' grande.
Mi permetto di dissentire sul dissenso. :-)
Sul fatto che la conduzione non sia del tutto assente posso essere
d'accordo (gli urti tra le molecole ci sono, quindi le molecole si
trasmettono energia cinetica l'un l'altra). Pero'... il meccanismo e'
trascurabile rispetto alla convezione. Non ne farei una questione di
dimensioni dell'intercapedine. Del resto, l'espressione "si muovono
poco" la giudico decisamente inappropriata. Immagino che intendessi
"coprono piccole distanze", perche' le velocita' non dipendono dalle
dimensioni dell'intercapedine. Dicevo, questa espressione non mi piace
perche' si tratta comunque di distanze notevoli su scale molecolari.
Ma il punto essenziale e' che, in un fluido, lo scambio per convezione
e' decisamente piu' veloce di quello per conduzione. In generale, lo
scambio per conduzione e' "lento", ed e' dominante solo nei solidi dove
gli atomi e/o molecole, poverini/e, non possono andarsene in giro.
Potremmo quantificare con le equazioni di trasmissione del calore per la
conduzione e per la convezione, ma e' cosi'.
Resta vero che se fai il vuoto nell'intercapedine, la trasmissione
dovuta al fluido inserito diventa trascurabile (tanto piu' quanto minore
e' la pressione che raggiungi) rispetto all'irragiamento tra le pareti e
alla conduzione nelle "chiusure" delle pareti.
Legata alla dimensione dell'intercapedine, visto che la introduci, io ci
vedo invece legata un'altra questione.
In un'intercapedine sottile e' piu' facile che tutto il fluido contenuto
si avvicini ad una situazione di temperatura uniforme. In questo caso,
se usi una parete piena di aria per isolare, hai un cattivo isolamento,
tanto piu' quanto piu' e' sottile la parete.
Sulla trasmissione del calore in funzione dello "spessore trasmittente"
ci sono problemi carini e didatticamente interessanti, specie per quello
riguarda la conduzione (le cui equazioni sono molto piu' semplici). In
particolare, uno carino e' quello sulla profondita' della cantina
ideale, per avere una temperatura costante tutto l'anno.
Saluti
Woodridge
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Received on Sat Mar 29 2003 - 00:27:46 CET