Re: Qualcuno mi risponde?
Luca ha scritto:
> E cos'altro?
Beh, che la m.q. e' proprio tutta un'altra cosa...
Non ci sono traiettorie, forze, leggi della dinamica.
Insomma: hai presente la meccanica che hai studiato? Bene: e' tutto
diverso.
Infatti questo e' un grosso problema per gli studenti di fisica, che
debbono imparare a pensare in un altro modo, pur senza dimenticare
quello "vecchio", perche' la meccanica newtoniana serve sempre, in altri
casi...
> Non saprei definirlo in termini rigorosi: mi aiuti? :)
Rigorosi, non lo so...
Un paradosso e' sostanzialmente un'apparente contraddizione.
Ossia un ragionamento che sembra portare a una conclusione che per altra
via si sa essere falsa.
Un esempio che sicuramente conosci e' il paradosso di Achille e la
tartaruga.
Ci sono famosi paradossi logici, come quello del barbiere...
Poi naturalmente c'e' il cosiddetto "paradosso dei gemelli".
Chiaramente, in tutti i casi ci dev'essere un baco, o nelle premesse o
nel ragionamento. Ma non e' sempre facile trovarle...
Il tuo (dell'elettrone che cade sul nucleo supposto puntiforme) sarebbe
un paradosso se se fosse accertato che l'energia non puo andare a
infinito; ma questo chi te lo dice?
> Nel senso che come minimo la distanza tra i centri del nucleo e
> dell'elettrone e' uguale alla somma dei loro raggi e non a zero?
Diciamo pure cosi', anche se ci sono da precisare almeno due cose:
a) l'elettrone, a quanto se ne sa, non ha "raggio", ossia e' veramente
puntiforme
b) non riesco neppure a concepire la cosa in questo modo, perche' in
realta' quel mondo e' quantistico, e il "contatto" tra elettrone e
nucleo sarebbe impossibile.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Wed Mar 26 2003 - 20:46:10 CET
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