noquarter ha scritto:
> premesso che non difendo nessuno solo per partito preso,
> giudico semplicemente la cosa interessante
Certo, anche io mi limito a esprimere una opinione personale. ;-)
> Comunque, gia' il cercare di verificare la riproducibilita'
> dell'esperimento puo' essere valutato come un approccio scientifico
> alla verifica della teoria proposta. Corretta o meno che sia.
Se quello "studio" fosse stato minimamente attendibile,
perche' non sarebbe stato pubblicato su una rivista scientifica?
Se quello "studio" fosse stato minimamente attendibile,
considerata l'eccezionalita' del contenuto, i revisori di
qualsiasi rivista scientifica non si sarebbero risparmiati
per caldeggiarne la pubblicazione.
La stessa societa' che ha commissionato lo "studio"
avrebbe avuto un grande vantaggio di immagine dalla
pubblicazione su una rivista scientifica.
Insomma, le pubblicazioni _solo_ su internet, specialmente
in materia di fisica sperimentale, hanno un valore scientifico
prossimo a zero (chiunque puo' pubblicare praticamente
qualsiasi cosa), se inoltre riguardano argomenti che implicano
possibili guadagni economici (ad es., ipotizzo, sottoscrizione
di azioni per finanziare la "ricerca") allora secondo me il loro
valore scientifico diventa persino negativo. ;-)))
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Tue Feb 01 2011 - 06:55:53 CET