giba ha scritto:
> Non so se un pochino la consoli ....ma giusto due giorni fa il
> professore che tiene il corso di fisica a II del secondo semestre ci
> ha consigliato di fare la parte di e.m. sul Feymann (libro splendido
> secondo me) e sul Berkeley per quanto riguarda le onde
> forse dopo tutto non usciremo cosi' ignoranti.......magari non dopo
> tre anni!!!!
Scusa, ma con questa riorganizzazione non mi raccapezzo tanto, e non ho
controllato chi sia il prof. di cui parli.
Ma comunque, che vuol dire "ci ha consigliato"? Fa benissimo a
consigliare, ma il tempo per studiare e per assorbire ce l'avete?
Tieni presente che prima l'elettromagnetismo avanzato di cui ho parlato
era materia del terzo anno. E lo stesso per il corso di Metodi
Matematici (si chiama ancora cosi'?)
Se la maggior parte degli studenti non ce la faceva prima, mi dici come
potrete farcela ora? Solo perche' i vostri docenti si accontenteranno di
molto meno...
Ma siccome la fisica e' una costruzione, in cui ogni cosa si fonda su
quelle che la precedono, se tagli qua e sfrondi la' , finirete per
essere senza radici; che e' diverso dall'essere ignoranti, ma significa
sapere tutto in modo vago e impreciso. Una conoscenza che non riesco a
vedere a che potra' servire.
Perche' alla fine dei conti, il problema e' questo: che genere di figura
professionale si vuole far venire fuori? Per fare che?
Certo, anche nella ricerca molto lavoro richiede solo delle specie di
"supertecnici": gente che non deve avere idee proprie, ma solo saper far
girare un programma che non capisce, usare degli strumenti che non
sarebbe in grado di costruire, ecc.
Ma quando tutti saranno stati educati cosi', la *vera* ricerca chi sara'
in grado di farla? Questo e' il mistero...
E per attivita' fuori della ricerca, che tipo di formazione occorre?
Sara' utile una spolveratina di tutto un po', che verra' dimenticata
appena usciti dall'universita'?
Lo so, ho sollevato un problema immenso, che presenta molte facce
diverse da quella che ho tratteggiato. Ma mi preoccupa che non ho
affatto l'impressione che ci sia stato uno studio serio di tutto il
problema: solo la preoccupazione di far andare avantiil maggior numero
possibile di studenti. Si chiama "produttivita'"...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Wed Mar 19 2003 - 20:07:29 CET
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