Re: Scariche ESD a 3'000V visibili, a 38'000 V non visibili

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Thu, 13 Mar 2003 20:35:35 +0100

Fabio G. ha scritto:
> Ok, tramite Q=C*V , giusto?
Si'. E' chiaro che se dopo esserti "caricato" a un certo potenziale,
tocchi un oggetto scarico piccolo, la scossa sara' debole, perche' la
capacita' dell'oggetto da caricare e' piccola.

> Se il tuo indirizzo email e' valido, hai appena ricevuto il documento a
> cui mi riferisco, vedi pg.2
Ho visto. Forse si potrebbe interpretare cosi': "la scarica si vede e si
sente da 3000-4000 volt" (sottinteso "in su").

> ...
> Diciamo che comunque l'effetto induttivo c'e' anch'esso, non so' quale
> dei 2 prevalga.
Prova a stimare la costante di tempo L/R: penso che ti verra'
microsecondi o anche meno. Ora l'interruzione del contatto avviene n
tempo molto piu' lento, quindi secondo me l'induttanza e' sempre
trascurabile, a meno che non ci sia nel circuito una L piuttosto grande.

> Ok, pero' le scintille ci sono anche quando si da' vita al contatto.
> In questo caso non riesco a riconoscere nessuno dei 2 effetti ai quali
> facciamo riferimento, a meno che mentre si appoggia il contatto non ci
> sia un microsfregamento che genera l'effetto che dici tu.
Infatti penso che sia proprio cosi'.
Sarebbe interessante una misura accurata dell'andamento della corrente
nel tempo. Con le tecniche di oggi non dovrebbe essere difficile.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Thu Mar 13 2003 - 20:35:35 CET

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