Ripresa vecchio thread: shuttle e salvataggio
"Andres" <andre1.2.3_at_libero.it> ha scritto:
> E' una domanda forse stupida, ma la faccio lo stesso:
>
> assumiamo che l'equipaggio dello shuttle appena distrutto di fosse accorto
> con un buon anticipo dell'imminente tragedia. Assumiamo che si trovasse a
> 80/100 Km di altezza.
> Se avessero tutti avuto una tuta pressurizzata ad hoc (magari con un
sistema
> che variasse la pressione a seconda dell'altezza), con un buon paracadute
> alle spalle, quali problemi avrebbero potuto avere, buttandosi da
> quell'altezza per salvarsi?
>
> Sarebbe una soluzione impraticabile? Perch� non � previsto qualcosa di
> simile come sistema di sicurezza?
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"Enzo Galantini Ferrari" <enzogal_at_email.it> ha scritto
> C'� un problemino.
> Una volta abbandonato il Columbia, la velocit� degli astronauti sarebbe
> comunque stata di MACH 23...
> Quale tuta e quale patacadute potrebbero sopportare e dissipare tutta
> l'energia termica necessaria a rallentare da quella velocit� a quella di
> atterraggio sul pianeta?
> Enzo
e molte altre risposte sullo stesso tono........
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Questo thread ormai � abbstanza vecchio, ma mi permetto di riprenderlo
per fare una piccola aggiunta che pu� essere utile.
Che al momento non esista alcuna tecnologia basata su paracadute in grado di
decelerare un oggetto per un rientro in atmosfera, � cosa assodata.
Chi dispone di una buona collezione de "Le Scienze", per�, pu� andare a
recuperare il numero 263, del luglio 1990: a pagina 70 trover� un articolo
intitolato Paracadute ad alte prestazioni" dove alcuni ingegneri dei Sandia
Laboratories illustrano i massimi (per allora) progressi compiuti nell'arte
della fabbricazione di questi oggetti. Per dare un'idea a chi non ha letto
l'articolo dell'autorevolezza di questi signori, aggiunger� che non solo
lavoravano con dei fondi dell'esercito americano, ma che per i loro studi
potevano tranquillamente scomodare una mezza forza aerea: solo per i test
citati in questo articolo hanno utilizzato un caccia multiruolo F-111 e un
bombardiere pesante B-1B.
Bene, a pagina 76 si legge testualmente che "Nuovi materiali ad alta
resistenza [...] potrebbero portare allo sviluppo di paracadute in grado di
operare a velocit� superiori a 5 volte quella del suono. Tali paracadute
ipersonici potrebbero consentire agli astronauti di gettarsi in condizioni
di sicurezza da un'astronave in avaria".
Gli autori non si sbilanciano ulteriormente, e non descrivono in nessun modo
come funzionerebbe questo prodigio. Ciononostante, mi sembra che
un'affermazione del genere dopotutto rivaluti la domanda posta da "Andres",
che ad una prima analisi � apparsa del tutto sballata, ma evidentemente non
lo �....
Per quanto abbia cercato, non sono riuscito a trovare da nessuna parte altri
riferimenti ad un simile progetto, e quindi non so se questa idea abbia
avuto seguito, n� quali progressi siano stati compiuti negli ultimi 13 anni.
Qualcuno di voi � al corrente di studi in materia? Qualche ingegnere
aerospaziale � in grado di spiegare come potrebbe essere costruito un
paracadute del genere?
Non ho fatto studi di aerodinamica, ma la prima cosa che mi viene in mente �
che spesso non � la velocit� effettiva ad essere importante nel pilotaggio,
ma quella indicata dall'anemometro: infatti, per quanto sia quasi sempre del
tutto errata in riferimento non solo alla terra ma all'aria stessa, la
lettura dell'anemometro � sempre corretta per quanto riguarda le
informazioni utili al pilota. Se l'ago indica la velocit� di stallo, il
valore di nodi ad essa collegata pu� non essere esatto, ma di certo
scendendo al di sotto di essa si cade, non importa se la velocit� vera � 30
o 300 nodi.
Quindi, l'idea di aprire un paracadute a 20.000 km/h non � poi cos�
peregrina: basta essere "abbastanza in alto" per non subire pressioni
dinamiche troppo elevate, e scendere poi "abbastanza lentamente" da non
bruciare o strappare la vela... non dico che sia facile, ma qualcuno
evidentemente ci aveva pensato.
Grazie di avermi letto.
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PS: a voler essere paranoico, non dovrei nemmeno dire che "� cosa assodata"
che non esista ancora nulla di simile... dopotutto qualche occidentale ha
mai visto con che cosa rientra una capsula cinese "Shenzhou"? :-)
Received on Tue Mar 04 2003 - 21:26:33 CET
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