Scariche ESD a 3'000V visibili, a 38'000 V non visibili

From: Fabio G. <8+4_at_supereva.it>
Date: Sun, 02 Mar 2003 19:16:00 GMT

[Avevo inviato questo msg. su un NG di elettronica, ma non mi hanno
risposto, quindi provo qui]

Stavo leggendo un'Application Report di Texas Inst., in particolare la
SSYA008 che riguarda le scariche elettrostatiche e i loro problemi al
riguardo
dei circuiti integrati.
C'e' scritto che un uomo si puo' caricare, in particolari condizioni,
fino anche a 38'000V (a parte che poi i Volt non sono cariche, non
sarebbe + corretto parlare di Coulomb, e legarli alla carica tramite la
capacita'?).
In seguito si aggiunge pero' che le scariche, per essere sentite o
viste, devono essere nel range di 3'000-4'000 V.
Mi stavo chiedendo il motivo di cio'.
Un ragionamento molto semplice potrebbe portare a una conclusione di
questo tipo:
in un qualche modo, l'energia accumulata, e quindi la potenza trasferita
durante la scarica, e' comunque piccola, e quasi costante, cioe' P=V*I
costante, ma V nel secondo caso e' 10 volte + grande, I sara' circa 10
volte + piccola --> scorre meno corrente --> la scarica e' + piccola e
non si vede.
Ma cio' non mi convince molto, in quanto con una tensione + alta
dovrebbe al contrario aumentare la lunghezza di aria che la scarica
riesce a ionizzare...
Del resto cio' che determina la scarica e' la sovratensione, non la
corrente: quando ad esempio si spegne un qualsiasi interruttore (ad
esempio la luce di casa) si genera una scintilla non perche' scorreva
una corrente altissima, ma perche' la corrente cala bruscamente, il
circuito presente una certa induttanza, v =-L di/dt , anche se L e'
piccola, la derivata della corrente e' grande, si genera sovratensione,
e l'aria si ionizza.

Detto questo, qualcuno ha qualche idea?

--
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Received on Sun Mar 02 2003 - 20:16:00 CET

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