Re: QED e le freccette di Feynman

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Sat, 15 Feb 2003 22:16:40 GMT

Quella che segue forse e` una battuta, ma non vedo faccine,
quindi rispondo nell'ipotesi che non lo sia.

[luciano buggio:]
>Feynman avrebbe per� potuto anche dirti:
>"C'� un fotone appiccicato alla punta della lancetta dell'orologio che
>trasla ad una certa velocit� ecc., il quale fotone descrive quindi una
>traiettoria fatta di archi cicloidali.."

Se dovessi cercare ed elencare tutte le ragioni per cui non
avrebbe avuto molto senso dire una cosa del genere, farei
notte (non che manchi molto :-)).
Tanto per cominciare, la freccia non e` un attributo del
fotone. Scrive Feynman a proposito di un esempio con piu'
fotoni: "In questo esempio si sono prima moltiplicate delle
frecce tra loro, poi si sono sommati i risultati per ottenere
la freccia finale (l'ampiezza dell'evento) il cui quadrato
da` la probabilita` dell'evento. Occorre sottolineare che
qualunque sia il numero di frecce tracciate, moltiplicate o
sommate, l'obiettivo finale e` sempre quello di calcolare una
sola freccia risultante relativa al fenomeno. Gli studenti di
fisica fanno spesso degli errori all'inizio, perche' non
tengono presente questo punto fondamentale. Passano tanto di
quel tempo ad analizzare eventi in cui interviene un singolo
fotone, che cominciano a pensare che la freccia sia in
qualche modo associata al fotone. Ma le frecce sono solo
ampiezze di probabilita`, e il loro quadrato da` la
probabilita` di un evento completo."
Poi naturalmente tutta l'aritmetica delle frecce non ha
semplicemente niente a che fare con le cicloidi. Per esempio,
il quadrato del raggio della cicloide dovrebbe dare la
probabilita` di trovare il fotone? E perche' mai? E che senso
avrebbe moltiplicare delle cicloidi o sommarle con tanto di
fase? Ho gia` avuto in passato l'impressione che tu abbia una
curiosa tendenza a pensare che si possa appiccicare qualunque
matematica su qualunque modello concettuale, o quasi.
Dirai: "ma la lancetta dell'orologio allora...". Ma Feynman
non si sogna neanche di dire che il fotone ha una lancetta.
Dice solo: c'e` un fotone, ora prendete (immaginate) un
cronometro eccetera, disegnate queste frecce eccetera. E` il
lettore che tiene mentalmente in mano il cronometro e disegna
le frecce, per fare i calcoli. Insomma Feynman spiega solo
come fare i calcoli, non impone un modello mentale per
interpretarli, tanto meno un modello che non riesce neanche a
interpretarli.

Ciao
Paolo Russo
Received on Sat Feb 15 2003 - 23:16:40 CET

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